Si può vincere senza regista? L'idea dell'Inter: via Calhanoglu, dentro "un Ederson"

Il 31 gennaio 2018 Spalletti si opponeva alla cessione di Marcelo Brozovic e lo trasformava nel regista, o meglio nel centrocampista tuttofare che all'Inter era spesso mancato negli anni bui che avevano preceduto il ritorno in Champions. Da allora sono passati 7 anni e mezzo e fra il croato e Hakan Calhanoglu, i tifosi nerazzurri si sono abituati bene, in quanto al giocatore che prende in mano le operazioni in mediana.
La domanda che in molti si fanno ora è: qualora partisse il turco, su che tipo di giocatore potrebbe puntare l'Inter? Sì perché di registi "puri" in circolazione non ce ne sono poi così tanti e quelli che ci sono costano parecchio. Ma si può vincere senza un regista vero e proprio?
Se guardassimo gli esempi delle Champions League vinte negli ultimi anni, verrebbe da pensare che sia più facile farlo con un professore in mediana. Il PSG ha dettato legge con Vitinha al comando, il City lo ha fatto con Rodri, il Real ha mutato forma ma i vari Kroos e Modric li ha sempre avuti al comando delle operazioni, così come prima il Chelsea con Jorginho, o il Bayern con Thiago Alcantara.
Certo che in Italia abbiamo visto anche squadre trionfare senza un vero regista, come il Milan di Allegri o anche gi stessi rossoneri con Pioli più di recente, così come l'Atalanta ha fatto in Europa League. L'Inter comunque sa bene che i piedi buoni servono: Barella e Mkhitaryan non saranno playmaker puri, ma sanno come trattare il pallone e sembra che l'Inter sia pronta a puntare fortemente su un trequartista, spostando così la cabina di regia solamente di qualche metro.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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