San Siro - I progetti in campo per la ristrutturazione
Se fino a qualche tempo fa sul futuro di San Siro, complice anche una netta presa di posizione pubblica del Sindaco Sala, la confusione sembrava essere concentrata unicamente nel campo delle due squadre (nello specifico: quello dell’Inter e della sua proprietà traballante), dopo le elezioni i ruoli appaiono ribaltati, con assessori della stessa Giunta e ampie parti della maggioranza in disaccordo sul da farsi.
Chi non ha dubbi su cosa serva a Milano è invece il Comitato Coordinamento San Siro, che ha già messo in guardia l’amministrazione comunale “in ordine all'incremento di carico urbanistico ed emissioni inquinanti connesso all’eventuale realizzazione” di un nuovo stadio e alle opere che porterebbe con sé.
Anche per molti cittadini la soluzione sarebbe dunque la ristrutturazione. Sul sito salviamosansiro.it - che ha sostenuto anche Elena Grandi (neo assessore all’Ambiente contraria al nuovo stadio) - sono due i progetti che propongono l’ammodernamento dello stadio esistente.
Il progetto Diamante, firmato dallo Studio JMA Architecture, che prevede l’abbattimento della copertura attuale e la sua sostituzione con una nuova “a diamante” appunto, la demolizione del terzo anello e delle torri in uso per raggiungerlo, il campo interrato e, intorno ad esso, la costruzione di un “anello zero”. La capienza scenderebbe così a 61.731 posti, di cui 9.500 posti premium. Questi interventi costerebbero circa 200milioni di euro rispetto ai 500milioni ipotizzati per una struttura realizzata ex novo.
Il progetto Galleria, firmato dall’ingegner Aceti e dai suoi studenti del Politecnico, persegue “una riqualificazione che privilegi la modifica del terzo anello con nuove destinazioni d'uso (inserimento di volumi panoramici multiuso/polifunzionali e commerciali, con vista anche sul retro dello stadio), mantenendo il più possibile inalterata la configurazione degli spettatori al primo e al secondo anello. Il punto focale dell’intervento proposto, riguarda l'inserimento di una grande trave reticolare tridimensionale chiusa – galleria panoramica - che sostituirebbe le campate del terzo anello esistente, previa decostruzione delle gradinate”. La capienza sarebbe ridotta a 60.000 posti e avrebbe “costi contenuti rispetto alle cifre riferibili alla realizzazione di un nuovo impianto…”.
Giuseppe Sala si è detto fiducioso di trovare una mediazione con le società. Rimane da capire quanto le esigenze di Inter e Milan, che hanno fretta di mettersi al passo con le più grandi rivali mondiali, siano compatibili con quelle del territorio, che non sembra intenzionato a scendere a compromessi sul destino delle aree intorno al Meazza.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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