Roma, Souloukou: "Autogol per il calcio l'abolizione del Decreto Crescita"

Roma, Souloukou: "Autogol per il calcio l'abolizione del Decreto Crescita"TUTTOmercatoWEB.com
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domenica 17 dicembre 2023, 06:30News
di Alessandra Stefanelli

"Abolire il decreto crescita sarebbe un autogol per il calcio". A unirsi al coro di voci contro la possibilità che il governo metta mano ai benefici fiscali per il rientro dei cervelli - e l'arrivo dei calciatori stranieri, verrebbe da dire - è Lina Souloukou, CEO della Roma: "Significherebbe mettere in discussione le basi della competitività a livello internazionale del nostro calcio e penalizzerebbe fortemente la crescita economica dell’intero movimento - ha dichiarato in un'intervista a Il Sole 24 Ore - con conseguenze sull’economia del paese. Il “sistema calcio” è un volano fondamentale per il PIL nazionale, in grado di generare effetti diretti su turismo, ristorazione e settore alberghiero. Un dato è emblematico: dall’entrata in vigore del Decreto Crescita l’impatto sul Pil è aumentato da 10 a 11,1 miliardi di euro.

Oltretutto per lo Stato ci sarebbe un danno dalle modifiche alle agevolazioni per gli sportivi professionisti, che determinano l’ingresso in Italia di maggiori redditi imponibili e, quindi, di maggiori imposte. Sommando questi effetti positivi si può affermare che i benefici fiscali non determinano perciò una riduzione del gettito erariale, bensì un aumento".

La dirigente ha detto la sua anche sull'impatto, per molti negativi, del decreto crescita sullo sviluppo di giovani calciatori italiani: "Credo che l’esempio della Roma sia emblematico: abbiamo puntato su un blocco di calciatori italiani per dare una identità precisa alla squadra. Ma allo stesso tempo, grazie anche al Decreto Crescita, abbiamo chiuso operazioni di mercato molto complesse. L’eliminazione dei benefici fiscali per gli sportivi professionisti determinerebbe una grave perdita di competitività nei confronti di campionati al momento più attraenti ma anche di realtà di pari livello in cui gli sportivi godono di agevolazioni fiscali o di mercati emergenti in cui non è previsto il pagamento di imposte sui redditi".