Pellissier e quel brutto ricordo con Chivu: "Quello scontro di testa mi ha segnato, ho avuto paura"
Domani alle 12.30 Cristian Chivu tornerà al Bentegodi di Verona. Lo stadio che ha segnato la sua vita. Era il 6 gennaio 2010 quando su una palla vagante, lui e Sergio Pellissier sono finiti testa contro testa. Il romeno ha vissuto l’operazione per ricomporre la frattura al cranio che gli ha lasciato una cicatrice, e da quel momento il caschetto è diventato il segno della rinascita.
Sergio Pellissier ha parlato a La Gazzetta dello Sport ricordando quanto accaduto. Le sue parole:
Pellissier, quindici anni dopo cosa rimane di quello scontro che ha cambiato le vostre carriere?
"Guardando la palla, me lo sono trovato davanti: eravamo troppo vicini per evitarci. Ho chiuso gli occhi e, bum, ci siamo scontrati. Sono caduto anche io molto pesantemente, non mi ricordo molto di quanto successo immediatamente dopo, se non una grande paura. Hanno portato Cristian in ospedale, mentre io sono rientrato in campo per poco, ma sono stato costretto a uscire perché non vedevo più bene".
Quando ha capito della gravità della situazione?
"Presto, dalle reazioni, dalle voci, dai dottori intorno. Io ero a terra, ma percepivo comunque fosse qualcosa di serio. Ho voluto rivedere Chivu in ospedale, fortunatamente a Verona hanno fatto un lavoro eccezionale. C’erano medici bravissimi, e credo che nella sfortuna sia stato anche fortunato a trovarsi lì. Se fosse successo altrove, magari le cose sarebbero potute andare diversamente".
Chivu dice che quel giorno per lui è cominciata una seconda vita. E per lei?
"Quella vicenda mi ha segnato tanto, siamo umani, e quindi senza difese. Io sono stato semplicemente più fortunato a non aver avuto conseguenze fisiche. Nel nostro mestiere certe cose purtroppo possono succedere, ma da professionisti si deve scendere in campo immediatamente: non è facile, ma è la mente ciò che ti tiene in piedi in certi momenti. Anche per Chivu è stata decisiva una forza mentale straordinaria: aveva voglia di tornare subito, lo ha fatto e si è ripreso tutto, ha vinto il Triplete da campione. Certo, col senno di poi ti rendi conto di quanto la vita sia fragile. Diciamo solo che, fortunatamente, non era la mia ora né la sua".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2025 linterista.it - Tutti i diritti riservati
