Pazzini: "Signori come Moratti non ce ne sono più. In carriera forse sono stato sottovalutato"

Pazzini: "Signori come Moratti non ce ne sono più. In carriera forse sono stato sottovalutato"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 13:12News
di Alessandra Stefanelli

Lunga intervista per Giampaolo Pazzini ai microfoni della Gazzetta dello Sport. È stata l'occasione anche per ricordare il suo periodo all'Inter:

Pazzini, in carriera si è sentito sottovalutato?
"A essere sincero, sì. Ci ho messo del mio, non sono mai stato un personaggio, non mi sono mai auto-sponsorizzato. Sono sempre stato lineare, ecco. Poco… “pazzo”. Ma in alcune occasioni non ho avuto quel risalto che meritavo".

Si riferisce alla Nazionale?
"Avrei preferito giocare di più, soprattutto al Mondiale sudafricano. E non aver preso parte a Euro 2012 resta un rimpianto. Lo metto alla pari con la finale di Coppa Italia persa con la Samp e il preliminare di Champions col Werder. Il gol a tempo scaduto fu una mazzata".

Il miglior Pazzini si è visto alla Sampdoria?
"Sì, ma anche nel primo periodo all’Inter e Milan, dove segnai 11 e 15 gol. In blucerchiato sono tornato a fare l’attaccante come dico io. Merito di Mazzarri. Dopo un paio di partite mi disse di restare davanti, di non andare in giro per il campo. Io ero uno che all’inizio giocava di squadra, scendeva a centrocampo per prendere il pallone e cose così, ma lui mi fece cambiare. “Lascia i mediani, tu resta lì e la palla te la portano loro”. Nel 2010 siglai 19 gol".

Poi Inter e Milan, Moratti e Berlusconi.
"Due signori. Non esistono più persone così. Purtroppo in entrambe le occasioni sono stato un po’ sfortunato, essendo arrivato alla fine di un ciclo. All’Inter finimmo secondi, mentre al Milan mi trovai bene con Allegri. Ho sempre apprezzato il suo modo di dirti le cose in faccia".