Palmeri: "Per la prima volta l'Inter può spendere. Gli dei puniscono chi..."

Tancredi Palmeri ha analizzato il mercato estivo dell'Inter partendo da un presupposto necessario: per la prima volta dal 2019 ad oggi, i nerazzurri possono permettersi un margine di spesa importante - in assenza di cessioni significative. Sulla base di ciò, il giornalista ha così elaborato il proprio pensiero dalle colonne di Sportitalia.it: "Nell’anno di Grazia del Signore 2025 l’Inter si trova in una posizione che non conosceva da prima che il Covid esplodesse. Può spendere, può spendere senza prima vendere, può scegliere. Gli oltre 200 milioni guadagnati da Inzaghi in una annata trionfale dal punto di vista economico hanno dato la possibilità di programmare un restyling, che non significa rivoluzione bolscevica. Accoppiata alla sicurezza economica fornita dalla nuova proprietà, per cui non ti devi svegliare ogni anni essendo costretto a ripagare un centinaio di milioni di debiti. Ma sempre di un fondo si tratta, e per cui se incassi 200 di premi sai che 100 se li tengono e 100 li rimettono sul mercato, e così sempre andrà, fino a che almeno i fatti non ci smentiranno – ma da quando anticipai sulle cifre precise a budget a inizio maggio le cose hanno dimostrato di andare proprio in quel senso".

Palmeri ha poi proseguito rimarcando come, a prescindere dall'arrivo di Ademola Lookman a Milano, per giudicare in ultima istanza il mercato dell'Inter bisognerà attendere la "mossa finale" del duo Marotta-Ausilio: "Se nel mercato non porti a casa gli obiettivi il giudizio non è positivo. E l’Inter non porta a casa Koné, e per ora nemmeno Lookman – per ora. Ma è anche vero che i suoi obiettivi giovani a prezzo medio l’Inter li ha presi subito – sarà il campo poi a giudicare la bontà dell’investimento – e adesso si è tenuta un ultimo colpo differente, per status e qualità, per dare uno strappo in avanti al livello della rosa. Basta che si utilizzino bene le risorse, e non tanto per spendere. Perché gli dei puniscono chi ha le ali e non vola".