No all'Italia, Costacurta attacca Acerbi: "Ha mancato di rispetto ai compagni"

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Ieri alle 23:27News
di Marco Corradi

Nel suo intervento ai microfoni de Il Giornale, Alessandro Costacurta commenta così i cambiamenti nel mondo del calcio: "Il senso di appartenenza è un bisogno di lealtà, di rispetto. Ora i tempi sono cambiati e quel senso di appartenenza si è perso. Non è colpa di nessuno. È la società che è cambiata".

È vero che nel calcio è cambiata la mentalità? 

"Io giocavo con 15 italiani ed eravamo la squadra più forte al mondo. Oggi mi pare che il Milan abbia un solo italiano titolare: Gabbia. Giocavo in Nazionale con Maldini, Nesta, Vieri, Baresi, Del Piero, Baggio, Walter Zenga in porta. C'erano i giocatori più forti del mondo. Oggi nella Nazionale chi potrebbe mai essere considerato tra i più forti al mondo? Forse solo Barella".

Lei conta 59 presenze in Nazionale. Cosa voleva dire la maglia azzurra?

"I momenti più belli della mia vita da calciatore. I tempi sono cambiati. Non capisco la scelta di Acerbi. Ma come? Noi tremavamo prima delle convocazioni. Quando non sono stato più convocato dopo il mondiale del '98 sono stato davvero male".

Si è arrabbiato con Zoff che l'aveva messa fuori?

"Ho compreso la scelta. Ma sono stato molto male".

Ora invece?

"Acerbi non ha avuto rispetto per i compagni di squadra. Avevano bisogno di lui. La squadra aveva bisogno di lui! Lo sai, no? E tu che fai? Dici di no per una questione di orgoglio? Ma che cosa fai?".