L'Interista

Liverpool-Inter, nei minuti finali troppi tentativi solitari! Di squadra si lavora meglio...

Liverpool-Inter, nei minuti finali troppi tentativi solitari! Di squadra si lavora meglio...
Ieri alle 15:00News
di Sergio Testa

L'Inter lo ha dimostrato in tutte le partite disputate finora, anche contro squadre con un pressing asfissiante: se si lavora di squadra si può tutto. I singoli dell'Inter non hanno nulla da invidiare agli avversari, ma la forza che ha dimostrato la squadra nerazzurra si può sprigionare solo se ci si muove all'unisono.

Sono oramai famose le uscite palla al piede dell'Inter, la quale preferisce di gran lunga le squadre che hanno il pressing alto nelle vene. Tutti tocchi di prima e spazio a valanga per far male su ripartenza. L'Inter lo ha dimostrato anche ieri sera, con incursioni che potevano terminare più volte con un tiro a rete, nelle cui però è mancato sempre l'ultimo passaggio. Nei minuti finali i nervi sono arrivati alle stelle, colpa anche di un rigore regalato dall'arbitro e dal VAR al Liverpool. Eppure, la squadra di Chivu ha dato dimostrazione in passato, vedesi il match contro il Verona, di poter avere la meglio anche quando il risultato non è a loro favorevole, dando prova dell'unità di squadra.

Se tutta la partita è stata contraddistinta dal gioco corale, ecco che nei minuti finali è mancato proprio quello per raggiungere il disperato pareggio. Fare l'eroe nella maggior parte dei casi non si rivela essere l'opzione giusta. Sucic ci ha provato in diverse occasioni, tutte murate dalla difesa del Liverpool. Azioni solitarie, palla al piede terminate tutte con la rimessa dal fondo per Alisson. Giocate che non hanno impensierito nessuno e sono servite solamente agli ospiti come perdita di tempo. Stessa cosa, pochi minuti prima, di Bisseck che tutto questo gran dribblatore non è. Possesso prolungato sulla fascia destra, terminato con un palla regalata alla difesa nel tentativo di saltare in velocità non uno ma ben 2 difensori ben posizionati con la marcatura preventiva dietro. La calma è la virtù dei forti ma, evidentemente, la decisione arbitrale ha rotto quell'equilibro psicologico che avevano mantenuto i giocatori. Anche Lautaro avrebbe potuto fare scelte diverse, magari non tirando spalle alla porta e servendo un Sucic che, se pur di destro, sembrava in una posizione più favorevole per lasciar partire il tiro verso la porta.