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Albertosi ricorda Pelè: "Un incubo, nel '70 sembrava volare: che gol mi fece"

L'INTERISTA - Albertosi ricorda Pelè: "Un incubo, nel '70 sembrava volare: che gol mi fece"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonio Vitiello
venerdì 30 dicembre 2022, 17:00News
di Daniele Najjar

Campione d'Europa con la Nazionale italiana nel 1968 ed una medaglia d'argento al Mondiale 1970: solo argento perché davanti si trovò in finale un certo Pelé, che diede spettacolo con il suo Brasile imponendosi per 4 a 1 sugli Azzurri.

Ecco il ricordo del defunto campione brasiliano che l'ex portiere Enrico Albertosi ha voluto condividere nel corso dell'intervista rilasciata alla redazione de L'Interista: "Ci sono rimasto malissimo ieri sera quando ho sentito della sua scomparsa" - esordisce ". Abbiamo passato molto tempo assieme, quasi un mese, quando abbiamo fatto i campionati del Mondo per veterani a San Paolo, in Brasile. Eravamo tutti nello stesso albergo, l'ho conosciuto molto bene e diventammo amici".

Lei lo ha affrontato varie volte da avversario.

"Lo affrontai 4 volte, mi fece sempre gol, un incubo. Con il Cagliari, con il Milan in tournée, con le vecchie glorie ed in finale del Mondiale. Per me è stata una persona grande. Oltre che un grande giocatore, un grande uomo. Con una personalità incredibile. Che però andava d'accordo con tutti". 

C'è una serata fra queste 4 decisamente più importante, quella del 1970, in Messico. Che ricordo ha di Pelé in quella finale del Mondiale?

"Ho ancora in mente il gol che mi fece con un colpo di testa eccezionale. Burgnich saltava benissimo, ma lui prese proprio il volo dandogli mezzo metro di distacco. Una rete eccezionale che purtroppo fece a me. Pelé è Pelé, bastava il nome. In ogni angolo del mondo sanno chi è, ha lasciato un segno importante, non solo nel gioco del calcio. Un giocatore come lui non nascerà più".