Jacobelli: "Serie A? Gap clamoroso, partite noiose. Simulazioni? Scene vergognose, una soluzione..."

Jacobelli: "Serie A? Gap clamoroso, partite noiose. Simulazioni? Scene vergognose, una soluzione..."TUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 23:00News
di Sergio Testa

Xavier Jacobelli ha rifilato un attacco notevole alla Serie A. Tanti i temi toccati ai microfoni di Sky, a partire dalle partite diventate noiose, avendo perso spettacolaritaà Il motivo appare lampante, si gioca sempre di meno ed aumentano sempre di più le simulazioni. Proprio questi gli argomenti trattati dal noto giornalista.

L'Intervista di Xavier Jacobelli, rilasciata ai microfoni di Sky, ha preso il via con l'analisi della Serie A, campionato che oramai non riserva più quella spettacolarità di un tempo: "Un auspicio che è rivolto a diversi tecnici della Serie A. In Champions ed Europa League si vede la differenza di ritmo e spettacolarità. se la Serie A vuole colmare il gap deve darsi una mossa. perché le partite sono noiose".

L'intervista poi si è spostata analizzando la dichiarazione di Rocchi, nella quale si parla del tempo effettivo: "Quando Rocchi parla di pigrizia mentale, non ci vuole una laurea ad invitare gli arbitri ad accelerare le decisioni. Come per esempio la regola degli 8 secondi, ancora non è mai stata impiegata. L'introduzione del tempo effettivo potrebbe risolvere molti problemi, ma come ben sappiamo tocca alla Figc decidere di inserirla. Nel frattempo tocca agli arbitri velocizzare il gioco. Se noi usiamo il metodo di paragone dei migliori campionati europei, vediamo che la peggiore statistica ce l'ha la Serie A".

Ultimo argomento preso in esame è stato il tema delle simulazioni: "Ma caspita, l'arbitro deve intervenire per stangare i simulatori. Assistiamo a delle scene vergognose, allora basta con questo buonismo. Devi intervenire con la massima severità quando è acclamata una simulazione. La tecnologia ti consente di smascherarla. Ma di quale spirito collaborativo parla Rocchi. Tutti simulano buttandosi a terra anche quando non subiscono colpi. Perché a forza di aspettare e affidarsi allo spirito collaborativo, la simulazione è aumentata. E' sotto gli occhi di tutti. C'è lo strumento per punirla e puniamola. Se uno viene espulso magari poi ci pensa due volte. Ma c'è un punto di non ritorno che non può essere sorpassato. Se uno simula deve essere espulso".