Da Caprile a Konatè: d'ora in poi, l'azione dell'Inter sul mercato si fonderà sull'equilibrio tra due valori
L'esperienza e la futuribilità sono i due concetti su cui andrà a fondarsi l'operato della dirigenza dell'Inter nelle prossime sessioni di mercato, sia a gennaio sia in estate.
Nel definire gli acquisti, mirati, che effettuerà per rinforzare la propria rosa, la società nerazzurra guarderà all'obiettivo di bilanciare tali esigenze per poter dotare la sua compagine delle qualità di cui necessita per essere ulteriormente competitiva in ogni reparto.
Le linee d'azione su cui si impernia la strategia del Club meneghino saranno, dunque, fondate su una commistione del proposito di essere competitivi nel presente con quello di creare i presupposti per incidere come auspicato anche nel futuro. Su queste premesse, è possibile suddividere in due categorie gli obiettivi di mercato dell'Inter al fine di comprendere al meglio le motivazioni alla base delle sue possibili mosse: giovani e calciatori maturi.
Una premessa è doverosa, prima di immergersi nel mare di nomi sondati - con maggiore o minore attenzione - da parte della dirigenza nerazzurra: per "giovani", non si intende giocatori senza alcuna esperienza in contesti rilevanti, perché l'Inter non può permettersi investimenti rischiosi il cui esito è dato dall'esigenza di impegnarsi oltremodo per evitare una minusvalenza. Da questa base occorre partire per analizzare i nomi e le potenziali scelte dei nerazzurri sul mercato in entrata.
Da un lato, dunque, vi sono i calciatori futuribili, il cui valore principale risiede nel fatto di poter costituire degli asset strategici per il futuro. In questo quadro, l'Inter sonda con interesse portieri come Elia Caprile (2001) e Noah Atubolu (2002), difensori come Jan Ziolkowski (2005) e Tarik Muharremovic (2003), ma anche centrocampisti come Morten Frendrup (2001) e Manu Koné (2001, ma estremamente difficile come pista). In questa categoria, occorre effettuare ulteriori differenziazioni: mentre Caprile e Konè sarebbero acquistati per essere titolari sin da sùbito, Muharremovic, Ziolkowski e Frendrup necessiterebbero di tempo e fiducia per acquisire l'auspicato protagonismo in nerazzurro.
Dall'altro lato, l'Inter guarda all'obiettivo di dotarsi di pedine dalle quali si aspetterebbe - in caso di acquisto - un immediato ruolo da leader in nerazzurro. Un esempio come quello di Manuel Akanji potrebbe essere raccolto da calciatori di spessore internazionale come Dayot Upamecano, Ibrahima Konatè o Marc Guehi, i grandi obiettivi dell'Inter per la difesa. In ognuno dei tre casi, data la possibile partenza in estate a parametro zero, i nerazzurri sono consapevoli di dover affrontare una concorrenza spietata. Ma è plausibile che la dirigenza meneghina ci proverà fino a quando le sarà possibile farlo.
Dai discorsi effettuati sin qui sono stati omessi i nomi relativi al reparto offensivo per un motivo principale: lo staff tecnico e i vertici societari dell'Inter sono più che soddisfatti del proprio attacco nella sua interezza, tanto nei titolarissimi quanto nelle "seconde linee". Cambiare il reparto potrebbe comportare alterare degli equilibri che si sono finora rivelati ottimali. Rischiare di compromettere il sistema costituitosi in estate, con la conferma dei due attaccanti principali e la decisione di puntare su Ange-Yoan Bonny e Francesco Pio Esposito è dunque un azzardo di difficile previsione e attuazione.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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