Inzaghi: "Sto benissimo qui. Da oggi comincia la nostra settimana, in una finale non c'è modo di rimediare"

Al via la settimana che porta alla finale di Champions League di Monaco. Simone Inzaghi parlerà alle 14:00 ai media presenti ad Appiano Gentile nella giornata del Media Day UEFA. Segui la diretta testuale della conferenza stampa dell'allenatore nerazzurro con L'Interista.
13.55 - L'inizio della conferenza stampa è previsto per le 14:00.
14.08 - Inizia la conferenza stampa di Simone Inzaghi.
Qual è la sua emozione nell'arrivare in finale di Champions League per la seconda volta in tre anni. Ha uno slogan?
"Io da allenatore posso dire che sono passati 2 anni dall'ultima conferenza prima della finale e in me c'è ancora grande emozione. Abbiamo fatto un grande traguardo. Bellissimo. Abbiamo fatto grandissime gare ma sappiamo tutti che ci manca l'ulitmo passo per coornare un sogno, per entrare nella storia. Da oggi ci prepareremo al meglio, il campionato ci ha lasciato qualcosa da ricordare. C'è sofferenza in me e nei giocatori, è inutile negarlo. Venerdì ero squalificato e non ho parlato ma faccio i complimento al Napoli. Nel calcio bisogna saper vincere e perdere, c'è mancato qualcosa. Lo sappiamo tutti. Non sarebbe giusto però parlarne ora, e andrei a sminuire il Napoli che ha fatto un ottimo percorso. Vi chiedo di non farmi parlare di altro. Da oggi parlerei di Monaco".
Che differenze trovi tra Istanbul e questo avvicinamento? Quanto costa aver scrivere la storia?
"Le sensazioni che mi porteranno non le ho ancora, da oggi comincia la nostra settimana per arrivare bene sabato. Il mio augurio è quello di avere tutti a disposizione. C'è fiducia in Pavard e Zielinski che non c'erano a Como. Siamo concentrati, sappiamo che tipo di avversario incontreremo".
Quanto sarà importante buttare il cuore oltre l'ostacolo ancora una volta?
"Il cuore sarà determinante. Questa squadra ha fatto vedere che l'ha sempre messo in campo. Io sono orgoglioso di allenare un gruppo di questo tipo, sappiamo che affronteremo un grandissimo avversario come tutti quelli affrontati. Sapremo che si soffrirà in qualche momento della partita, e ì dovremo essere bravi a essere squadra e a gestire quei momenti. Siamo le due squadre che insieme a qualche altra faranno 2 finali nel giro di pochi anni".
Da allenatore e giocatore prima, qual è lo stato d'animo più facile da allenare?
"L'ho detto prima: penso che solo un allenatore (Herrera, ndr) abbia fatto due finali nella storia dell'Inter. Però per entrarci davvero bisogna vincere sabato: sappiamo che affronteremo una super squadra, che rispettiamo tanto come il Barcellona o il Bayern. Ma anche loro troveranno una squadra che ha lo stesso obiettivo, cercheremo di fare una grande finale".
Guardando il PSG possiamo dire che è più difficile affrontare loro che il Bayern o il Barcellona?
"Sì, è un'ottima squadra con ottime individualità. Hanno giocatori fortissimi e un allenatore che stimo molto che ha dato principi ben precisi. Sappiamo cosa troveremo. Questi giorni ci prepareremo per essere al meglio".
L'evento è straordinario. Le voci che ci sono nelle ultime ore rischiano di far perdere concentrazione? Come le commenti?
"La mia società mi conosce bene, voi magari meno. Ci sono richieste fortunatamente ma io penso sarebbe folle pensare a quello come ha detto il presidente prima della partita di Como. Il giorno dopo o il successivo ci vedremo e parleremo come abbiamo sempre fatto con un unico obiettivo: il bene dell'Inter. Se ci saranno i presupposti andremo avanti e in armonia come questi anni".
Tutto il mondo calcistico ti osserva, come fai a sopportare e controllare la pressione? Dormirai bene tra venerdì e sabato?
"Tra venerdì e sabato diciamo che non sarà una notte uguale alle altre. Ci siamo già passati. E' la partita che tutti gli allenatori del mondo vorrebbero giocare ma non a tutti capitano. Io non sono riuscito a giocarla da giocatore, ma grazie a questi ci sono arrivato due volte da allenatore. Critiche ed elogi fanno parte del gioco. Ci siamo abituati, bisogna lavorare senza ascoltare troppo, le critiche devono arrivare da competenti".
Che differenza c'è tra Barcellona, Bayern e PSG?
"Sono tutte grandi squadre, ognuna con i propri principi. Non cambia nulla, avremo davanti una squadra di grande qualità fisica e tecnica. Ma anche loro dovranno guardare l'Inter che ha meritato di essere qui in finale. Mancano gli ultimi 90 minuti, una partita secca. Gli episodi saranno determinanti e dovremo essere arrivati ad indirizzarli dalla nostra parte".
Su Lautaro. Come sta?
"Lautaro sta bene. Era già disponibile per il Como, farà una settimana normale. Ho deciso di aspettare il suo rientro, ma prima di Como sia lui che Frattesi mi avevano dato garanzie ma visto il risultato ho preferito di non impiegarli".
Il Manchester City era favorito a Istanbul ma in campo non si è vista la differenza. Ora è favorito il PSG. Come ribalti il pronostico?
"Sappiamo la forza delle squadre. L'organizzazione e lo spirito saranno qualcosa che potrà aiutarci. Quando giochi le finali sai che trovi grandi avversari. In una finale non c'è modo di rimediare, quindi ci vorrà corsa, aggressività, determinazione".
Cosa devi fare per far capire alla squadra che la finale va al di là di quanto successo in campionato?
"In 4 anni non posso dire niente sui ragazzi. Sono fantastici e quello che mi piace è il senso di appartenenza che hanno in questo club. Tutti quanti sapete cosa si è fatto. Io vedo come stanno insieme in campo, la gioia nelle vittorie, le lacrime nelle sconfitte. Venerdì non è stato un giorno semplice, è stato un campionato difficile da mandare giù. Ma non si guarda indietro, oggi li ho rivisti per la prima volta e abbiamo pranzato insieme. Li ho visti bene, abbiamo una grande partita da fare e questo gruppo mi ha emozionato sempre e penso che lo faranno anche sabato".
Qualcuno è andato via 4 anni fa dicendo che questa squadra è senza futuro. Rientrerà anche il mercato nelle riflessioni che dovrà fare?
"L'unione tra di noi, tra me e la società è rappresentata. Sto benissimo qua, parleremo e il focus principale sarà l'Inter. Come tutti gli anni parleremo con il bene dell'Inter in primis. Ora c'è la partita e va al di là di Inzaghi, Marotta e tutti quanti".
Conte ha detto che il campionato mette in evidenza la regolarità, in Champions pesano di più infortuni e squalifiche.
"Ognuno ha le sue idee, l'importante è che ci sia onestà intellettuale. Il campionato è più lungo, ma la Champions si sta allungando. Io non sono d'accordo e penso che gli imprevisti siano sempre dietro l'angolo, che entrambe le competizioni possano essere condizionate da infortuni, gol, rigori, un'ultima di campionato con una partita più semplice rispetto all'altra. E penso che le partite di Champions siano in generale più difficili rispetto a quelle del campionato".
Su Carlos Augusto. Qual è stato il suo ruolo in questa Champions e in finale?
"E' stato un acquisto buono ma non come ha reso. Ha fatto due anni ottimi, è fisico e tecnico. Può fare il terzo di difesa e il quinto. Ci si può fidare in ogni partita. Anche Ancelotti lo guarderà con grandissima attenzione".
Il PSG ha giocato la sua finale cinque anni fa con un altro allenatore e una squadra molto diversa. La vostra è più recente e più "simile": la voglia di rivalsa può essere una risorsa?
"Assolutamente sì. Averla giocata di può aiutare, senz'altro. Lo sappiamo e allo stesso tempo sappiamo che ci sono allenatori che hanno fatto finali e vinto mondiali, c'è un allenatore che ha vinto la Champions. Speriamo che tutte le cose, messe insieme, possano fare bene all'Inter, sapendo che ci giocheremo la partita contro un avversario di altissimo valore".
A Istanbul eravate outsider, ora no. Cosa cambia? E il campionato può influire?
"In campionato lo ripeto: c'è delusione, potevamo fare qualcosa di più, nonostante tutto quello che ci è successo e di cui non mi sembra giusto parlare oggi, perché mi sembrerebbe mancare di rispetto a chi ha vinto. Il percorso per arrivare a Istanbul non era stato semplice: nel girone avevamo Barcellona e Bayern Monaco, casualmente le due squadre incontrate quest'anno nei quarti e in semifinale. Sono stati percorsi simili per certi versi. Ora il futuro si chiama PSG, si chiama sabato: avremo un percorso di avvicinamento a cui dovremo essere bravi ad arrivare con le giuste motivazioni e la giusta condizione".
L'Inter si troverà sabato davanti a un bivio. Quanto può e deve cambiare la Coppa?
"Quello sappiamo che fa tutta la differenza del mondo, ma sono d'accordo con Farris quando a Como ha detto che sono stati straordinari i ragazzi in questa stagione. Non abbiamo pensato o fatto scelte. Abbiamo cercato di fare tutto quello che avevamo".
14.36 - Termina qui la conferenza stampa di Simone Inzaghi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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