Morte Boiocchi, svolta nelle indagini: Ferdico e Simoncini confessano il ruolo nel delitto

Svolta importante nell'inchiesta sull'omicidio dell'ex capo ultrà dell'Inter Vittorio Boiocchi, avvenuto il 29 ottobre 2022. Come riferisce gazzetta.it due degli arrestati Marco Ferdico e Pietro Andrea Simoncini hanno confessato di aver organizzato e preso parte all'agguato. Ferdico, ex braccio destro del capo ultras Andrea Beretta, ha ammesso di aver avuto un ruolo nella pianificazione del delitto. Simoncini, 41 enne calabrese, padre della compagna di Ferdrico, ha invece confessato di esser stato alla guida dello moto il giorno durante l'agguato.
Pietro Andrea Simoncini, 42enne originario di Soriano in Calabria, era stato arrestato lo scorso 11 aprile dopo che Andrea Beretta, mandante dell'omicidio, aveva iniziato a collaborare con gli inquirenti. Davanti al pm Paolo Storari, accompagnato dall'avvocato Mirko Perlino, Simoncini ha così ammesso che era alla guida dello scooter ma che a sparare è stato Daniel D'Alessandro, detto "Bellebuono", fermato in Bulgaria e già estradato in Italia nelle scorse settimane. Apparso davanti ai magistrati lo scorso 12 maggio, D'Alessandro si è avvalso della facoltà di non rispondere ma è possibile che dopo le confessioni di Simoncini e Ferdico, anche la sua strategia difensiva possa cambiare. Ferdico era stato arrestato lo scorso 30 settembre nell'ambito dell'inchiesta Doppia curva.
Nelle scorse settimane Andrea Beretta ha deciso di collaborare con gli inquirenti spiegando di aver ordinato l'omicidio di Boiocchi, avvenuto poche ore prima della partita tra l'Inter e la Sampdoria, per prendere la guida del gruppo ultrà e degli affari collegati alla Curva tra merchandising, gestione dei parcheggi e non solo. Beretta ha raccontato di aver affidato l'incarico a Marco Ferdico che in passato aveva avuto uno screzio con Boiocchi. L'allora capo ultrà non aveva apprezzato alcune critiche negative rivolte alla squadra che Fedrico aveva scritto sui social e aveva minacciato di allontanarlo dalla Curva se avesse proseguito in quell'atteggiamento.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, Beretta avrebbe dato al padre di Ferdico, membro del direttivo della curva nord, 50 mila euro per l'omicidio. Tra gli arrestati c'è anche Cristian Ferrario che si era intestato lo scooter usato poi dagli esecutori, Simoncini, che ha ammesso di esserne alla guida, e D'Alessandro detto Bellebuono che sarebbe l'esecutore materiale dell'omicidio e avrebbe sparato 5 colpi da una Luger calibro 9x19 contro Biocchi fuori la sua abitazione.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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