Inter-Napoli, un test spumeggiante dai botti (di Capodanno) assicurati
Un ritorno fiammeggiante, una sfida col botto. Quasi come se Capodanno tardasse al 4 gennaio, quando a San Siro l’Inter ospiterà il Napoli capolista con il coltello fra i denti. Luciano Spalletti vorrà imporre il proprio gioco fin dai primi minuti e delineare il match a proprio favore, mentre Simone Inzaghi dovrà vedersela con il peso della responsabilità di fare bene ad ogni costo. Sempre se l’intenzione è quella di credere per davvero alla rimonta Scudetto.
Orbita Inter in agitazione
I nerazzurri sono a 11 punti di distacco dai partenopei. Con un esito negativo Inzaghi e i suoi ragazzi perderebbero troppo terreno rispetto alla capolista e il primo posto sarebbe utopia. Una vittoria invece riaprirebbe seriamente le danze in ottica Scudetto, in attesa di un passo falso del Milan e con tanta costanza nerazzurra nei risultati. Un tema delicato per l’Inter, specialmente negli scontri diretti: nella prima parte di stagione i milanesi hanno perso troppi punti (Lazio, Milan e Roma) e il doppio schiaffo della Juve all’Allianz Stadium fa ancora male. Ma la ruota gira e dopo il moto di orgoglio contro il Bologna, i nerazzurri hanno giovato della Dea bendata e del trionfo contro l’Atalanta in trasferta. Tre punti d'oro che sembrano ormai lontanissimi ad oggi, quando serve ritrovare il ritmo il più velocemente possibile. Perché contro un Napoli così altro che rimboccarsi le maniche.
Napoli osso duro
Un cammino in Champions League immacolato, un inizio di stagione da capogiro e la vetta della classifica sotto i piedi. Tutto sembra essere a favore del Napoli: con 12 vittorie, 2 pareggi e 0 sconfitte il primo posto è d’obbligo. Nelle ultime 5 sfide gli azzurri hanno collezionato solo successi, oltrepassando una Roma arroccata in casa e l’Atalanta di Gasperini in rimonta. Segnali positivi, ma anche batterie da ricaricare, come nella sfida quasi ripresa dall’Udinese all’ultima giornata. Prima della sosta Mondiale, quando Spalletti ha avuto tempo e modo di gestire la forma fisica dei suoi. Al contrario di Inzaghi, dalle parti di Castel Volturno molti titolari (Osimhen e Kvaratskhelia giusto per dirne due) hanno continuato a lavorare per la causa azzurra, senza distrazioni o perdite di energie. Un vantaggio enorme e chissà se fattore decisivo a lungo andare.
In fin dei conti Spalletti non deve necessariamente inseguire la vittoria, a maggior ragione se in una trasferta così impegnativa come San Siro. Inzaghi invece non può permettersi un ulteriore ko contro una Big, specialmente in casa. E di fronte a una dirigenza, quella nerazzurra, attenta ad ogni suo movimento.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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