Inter, Inzaghi a DAZN: "Grande gara, l'Udinese aveva vinto a San Siro venti giorni fa. La Juve? Pensiamo a noi stessi"
Nel suo intervento ai microfoni di DAZN, Simone Inzaghi parla così del gruppo della sua Inter e della sontuosa vittoria sull'Udinese: "La corsa Thuram-Pavard? Benji ha voluto far vedere che stava bene. Noi dobbiamo continuare così, sono orgoglioso del mio gruppo. Abbiamo fatto una grande gara contro una squadra che aveva vinto a San Siro venti giorni fa, che ha giocatori tecnici in mezzo al campo e tanta esperienza. I ragazzi sono stati bravissimi, hanno approcciato benissimo e hanno tenuto il campo alla perfezione".
La Curva Nord le ha dedicato un coro perchè "questa squadra non giocava così bene da vent'anni". C'è orgoglio a riguardo?
"Sono contento, sono quattro mesi dal 13 luglio che stiamo lavorando molto bene e il grandissimo merito va ai ragazzi per come si allenano e lo spirito che mettono. Sono tutti coinvolti, insieme allo staff cerchiamo di farli sentire tutti importanti. Stasera avevamo assenze importanti e non si è visto, ora tra due giorni e mezzo si rigioca. Le partite si susseguono e tutti daranno un contributo".
Si vede lo spirito della tua Inter: dalla grinta di Lautaro nel quarto gol, ad Acerbi che discute con Bisseck perchè non vuole subire gol. Con voi sembra tutto facile, c'è qualcosa che vi manca?
"In questo momento dire quello che manca non è semplicissimo. Potrei dire che il tempo lo dirà e che dovremo essere bravi a mantenere il livello di questa prestazione, sapendo che il viaggio e il percorso è lungo e affronteremo delle difficoltà. Abbiamo la fortuna di avere una società importante, un pubblico presente che ci sostiene in questo viaggio. In questi quattro mesi abbiamo fatto tutto nel migliore dei modi, ora dobbiamo proseguire".
Alla Lazio sognavi di fare un gol da esterno a esterno, dicendo che avresti pagato una cena. Ora punti al gol da braccetto a braccetto, visto quanto giocano alti?
"Il calcio è sempre in evoluzione. Allora i gol quinto-quinto erano una rarità, ora si gioca in modo ancora più spregiudicato. Difficile segnare da difensore a difensore, ma un braccetto che fa un assist a un esterno è possibile. Se poi facciamo un gol con l'assist del terzo per l'altro braccetto, i ragazzi sanno che pago una cena (ride)".
Proseguono i sorpassi e controsorpassi con la Juventus. Qual è il confine tra guardare l'avversario e non lasciarsi condizionare?
"Siamo abituati perchè spesso si gioca prima o si gioca dopo. Io devo avere la forza di incidere dove posso, sulla mia squadra e il mio club. Sugli altri campi e le altre partite non possiamo farci niente, noi dobbiamo pensare a noi stessi".
A fine partita ha detto qualcosa a Frattesi, che magari si aspettava di entrare?
"Gli ho detto di star sereno perchè l'unico dubbio di stamattina era se schierare Davide dall'inizio o meno. Gli ho voluto dire questa cosa dopo che non l'avevo messo dentro, ma non c'era bisogno. Davide sa come lavora, è titolare in Nazionale e meriterebbe più spazio, ma ha davanti due grandi giocatori nel ruolo. Già martedì sarà importante e lo sa".
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