Doveri: "Non ho mai tifato per una squadra, ma dal primo dicembre tifo per Bove"

Il fischietto Daniele Doveri, ha parlato ai taccuini de La Gazzetta dello Sport ed è intervenuto circa quanto successo lo scorso 1 dicembre durante Fiorentina-Inter (malore Bove ndr). Poi un intervento sul var. Le sue parole: "Nella mia giovinezza non ho mai tifato per una squadra. Non mi affezionavo a quella o a quell’altra. Quando giocavo avrei voluto essere un Baggio, uno di quei giocatori così. Insomma: da quel giorno però tiferò per Edo qualsiasi cosa farà nella vita. Qualsiasi. Sperando che torni dentro un campo, con le sue scarpe da gioco… Quel giorno ha cambiato la valutazione di mille cose".
Quella notte ha dormito?
"No. Sapevo che sul campo era stato fatto tutto il possibile, le cose giuste. Ripensavo ai momenti, ai secondi. Sa cosa mi ha stupito? Lo stupore della gente per il fatto che io abbia reagito così. A volte l’arbitro viene visto come un alieno e ci si sorprende che si possa emozionare".
Sterziamo: il Var è un angelo custode?
"Assolutamente sì. Perché ci fa andare tutti a casa più sereni. Quello che più conta è sapere, alla fine della gara, che il risultato finale sia rispondente a quel che si è visto e alle decisioni prese in campo. E il Var, in questo, ha aiutato enormemente".
A proposito di Var: l’announcement le piace?
"La curiosità più grande sarà vedere che effetto farà sul pubblico: sarà rasserenante o no?".
In cosa deve migliorare il rapporto fra giocatori/ allenatore e arbitro?
"È già migliorato. Parliamo di fiducia: io mi fido della tua scelta, tu accetta la decisione che prendo. Per quanto mi riguarda, io credo di essere migliorato nel propormi, loro nell’aver fiducia. Una volta ammonivo molto? L’esperienza aiuta. L’anno scorso ho chiuso con la media di due gialli a gara...".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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