Dov'è il trequartista? Chivu ha un'Inter forte, ma un po' prevedibile

Dalle prime conferenze stampa fatte dal tecnico Cristian Chivu, sembrava chiaro che, Lookman o non Lookman, la nuova Inter puntasse a essere meno prevedibile.
L'allenatore può portare varianti tattiche e nuove idee, ma è chiaro che per una squadra che è stata una anomalia fra i top club europei per la scarsa presenza di giocatori in grado di saltare l'uomo fosse necessario un intervento sul mercato.
Intervento che, se fosse combaciato con l'arrivo di un giocatore come Lookman, sarebbe coinciso anche con l'aumento dell'entusiasmo intorno a una squadra che ha finito la passata stagione in maniera traumatica. Un innesto dunque non solo positivo, ma quasi necessario. Il fattore che colpisce però è stato quello della virata, dopo il mancato arrivo del nigeriano, su un profilo del tutto differente come quello di Diouf.
Altrettanto necessario se vogliamo, visto che in rosa mancava anche un centrocampista con le sue caratteristiche, ma non accompagnato da un innesto di un giocatore con dribbling e fantasia nelle proprie corde. Vista l'assenza totale di un profilo del genere - a meno di non adattare Bonny e Thuram, che però non sono certamente dei giocatori che partono con i piedi sulla fascia o particolarmente abili negli spazi stretti - sembra che ora Chivu sia quasi costretto a fare di necessità virtù. Chivu ha in mano un'Inter forte, ma che è diventata a tratti prevedibile. E che anche nei giorni migliori con Simone Inzaghi difettava di un piano-b. L'Inter può vincere lo stesso, ma Chivu sembra partire con una situazione da risolvere ancora prima di cominciare.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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