Dimarco: "L'essere offensivo una mia caratteristica. Con Calha zero discussioni per le punizioni"
Nel corso di una lunghissima intervista concessa a Tuttosport, Federico Dimarco ha parlato anche del suo feeling con il gol, nato anche dai suoi trascorsi da esterno nel settore giovanile: “Sicuramente, ma anche l’anno e mezzo a Verona con Juric mi ha aiutato molto a crescere, portavamo molti giocatori in zona gol, un po’ come accade quest’anno con l’Inter. È una mia caratteristica che mi tengo stretta e mi porto dentro da quando ero piccolo”. Anche se la delusione dopo l’errore dal dischetto con l’Atalanta è stata tanta: “Ma con il passare dei giorni l’ho smaltita. Tirerei sicuramente un altro rigore, ma non ricapiterà.
Quel giorno ci avevo messo la faccia a fine gara, mi ero mostrato sereno, ma in verità mi era cascato il mondo addosso”. Fra le reti più belle quella su calcio di punizione con la Sampdoria: “Lavoriamo molto su questi fondamentali: nel calcio di oggi è importante sfruttare i calci da fermo perché possono essere episodi che sbloccano il match con difese chiuse”. Infine, un commento su Calhanoglu: “Non c’è nessuna discussione fra di noi per le punizioni: lui è destro e io mancino, ci sono zone del campo designate precedentemente”.
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