Collovati a Radio Nerazzurra: "Il pari in Champions non preoccupa ma serve più cattiveria"

Collovati a Radio Nerazzurra: "Il pari in Champions non preoccupa ma serve più cattiveria"TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 30 settembre 2021, 12:26News
di Adele Nuara

Intervenuto alle frequenze di Radio Nerazzurra, l'ex calciatore Fuvio Collovati ha parlato del percorso in Europa dell'Inter. "Lo 0-0 contro lo Shakhtar non è preoccupante al momento. Certo, se al ritorno non vinci come è successo lo scorso anno, devi recitare mea culpa però, al di là del risultato dello Sheriff contro il Real Madrid, la realtà è quella che l'Inter deve vincere le prossime tre partite, le due con lo Sheriff e il ritorno con lo Shakhtar a San Siro. - ha dichiarato Collovati - Se poi non sei in grado di vincerle, allora qualche problema c'è".

Come mai si vedono prestazioni esaltanti in campionato e opache in Europa?
"Questo è un problema di tutte le squadre. Il campionato è una cosa, la Champions un'altra. Infatti poi andiamo in difficoltà contro lo Sheriff di turno perché queste squadre hanno un altro ritmo, un altro approccio, se la giocano a viso aperto. Ci vuole la cattiveria 'contiana' nel far gol, quella che non ha avuto Dzeko nell'occasione a Kiev".

L'Inter risente della mancanza di Antonio Conte?
"Dal punto di vista del gioco, assolutamente no. Certo, il ritmo non è asfissiante come quello dell'anno scorso, Antonio Conte ti logorava sotto questo aspetto. Quindi direi che si sente dal punto di vista caratteriale, non del gioco".

Quest'Inter è tanto diversa da quella della scorsa stagione?
"Questa è una squadra diversa: c'è più libertà d'azione in fase offensiva, più partecipazione corale ma questo implica il fatto di concedere anche di più all'avversario, c'è meno attenzione alla fase difensiva. Ma questo è un aspetto positivo, si arriva spesso alla conclusione e si attacca con tanti uomini. C'è solo da trovare la quadra".

Giocare ogni tre giorni incide sui calciatori e vizia i risultati?
"Sono scuse. È vero che rispetto a trent'anni fa si gioca ogni tre giorni ma ci sono anche trenta giocatori in rosa e cinque sostituzioni, per cui gli allenatori hanno la possibilità di fare rotazione. Adesso i calciatori possono anche dire all'allenatore quando si sentono stanchi e stanno fuori. Ai miei tempi no, quasi ti vergognavi a dire all'allenatore che ti sentivi stanco. Detto ciò torno a dire che non deve diventare un alibi perché tutti giocano ogni tre giorni, in Italia, in Europa e nel resto del mondo".

Sulla Superlega?
"È un buon progetto che non ha trovato approvazione solo perché presentato male. Poi non accetto la morale di Ceferin, uno che permette al Paris Saint-Germain di fare quello che vuole".