Chivu: "Il derby è una partita diversa, può succedere di tutto. Non pensiamo al passato"
Nel suo intervento in conferenza stampa, Cristian Chivu commenta così il derby tra l'Inter e il Milan: "Sarà una partita diversa perché è bella, è in mondovisione e c'è una grande rivalità, oltre che per la storia e la tradizione e per quello che rappresentano queste squadre a livello internazionale. Ma sarà una singola partita, che dovremo preparare nel migliore dei modi perché ci sono sempre tre punti in palio. Capiamo quanto ci tengano i nostri tifosi, quanto vogliano avere un lunedì sereno e non subire gli sfottò degli amici. Conosciamo l'importanza della sfida e che il mondo intero ci guarda".
Ha la sensazione che sia il momento di dare una spallata alla Serie A, mandando il Milan a -5 e dando un segnale alle rivali?
"Sappiamo che la classifica è cortissima ed è ancora presto, ma tre punti sono sempre tali e vogliamo fare di tutto per prenderceli. Domani non sarà una normale domenica, è una partita a sé e non esistono favorite, può succedere di tutto. Bisogna entrare in campo sempre e comunque con la determinazione e l'attenzione giusta, dovremo imparare ad approcciare e fare una partita del genere con questo atteggiamento corretto. Per fortuna il campionato dura 38 giornate, ma domani vogliamo vincere".
Hai giocato derby da allenatore e da giocatore, cosa dirai ai giocatori? Allegri dice che siete favoriti...
"Io trasmetto attenzione e determinazione, come ho fatto dal mio arrivo. So che a livello motivazionale, questo gruppo e questa squadra domani offriranno qualcosina in più. Vorrei questo spirito, motivazione, atteggiamento sempre e anche contro le squadre meno blasonate. Per un allenatore, il massimo è quando raggiungi questo: solo così si può dare continuità a tutto ciò che di buono si cerca di fare, al cammino verso una stagione competitiva. Le parole di Allegri? Non esistono favorite nei derby, si parte dallo 0-0 e sono gare 50-50. Bisogna portare gli episodi dalla propria parte, alzare il livello di attenzione, correre di più, vincere più duelli e cercare di fare di tutto per raggiungere il risultato".
Da qualche anno l'Inter ha uno zoccolo duro che ha attraversato sei vittorie consecutive nel derby e poi, nell'ultima stagione, non ha vinto nessuno dei cinque duelli col Milan. Cos'è mancato?
"Non vado ad aprire certe ferite, ma conosciamo il nostro percorso e da dove veniamo. La cosa più importante è sapere dove siamo adesso, quando hai queste consapevolezze hai tutte le certezze del mondo e sai dove vuoi arrivare. Non mi interessa mettere una carica motivazionale o guardare il passato, mi interessa la consapevolezza di oggi e il desiderio di entrare in campo e dare il massimo. Si tratta sempre di piccole cose che possono fare la differenza, essere la miglior versione di noi stessi e portare in campo determinazione, voglia, grinta e sorriso. Il calcio è un bel gioco, che li ha portati dove sono ora, e non devono dimenticare la fatica che hanno fatto per arrivare a questo livello. Questo non vuol dire avere la pressione di vincere tutte le partite o di vincere tutti i campionati, no: è troppo, voglio gente che si diverte e nel divertimento trova la responsabilità di portare avanti un progetto, le nostre ambizioni e i nostri obiettivi. Solo così possiamo vincere".
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