Biasin: "Inter, le mosse anti-Lukaku"

Biasin: "Inter, le mosse anti-Lukaku"TUTTOmercatoWEB.com
martedì 10 agosto 2021, 07:59News
di Redazione LI.
fonte tmw

Stasera ci son le stelle cadenti. Fate attenzione. Una è caduta. Si chiama Lukaku. È andato, tanti saluti all’Inter: lo voleva lui, il colosso belga, e lo voleva la proprietà nerazzurra. Tutto legittimo, si può scegliere di vendere chiunque, soprattutto in caso di necessità, ma ci deve essere un qualche genere di programmazione. Questa uscita non era programmata, quantomeno nella testa dei dirigenti nerazzurri, spiazzati dal giocatore e un filo meno dalla proprietà (sapevano che gli Zhang non si sarebbero lasciati sfuggire l’occasione di incassare 115 cucuzze). Ora tocca a loro, Marotta e Ausilio, sistemare la rosa da consegnare a Simone Inzaghi.

Hanno solo 20 giorni di tempo, un sacco di soldi tra le mani che complicano qualunque trattativa (anche perché in realtà possono reinvestire al massimo 50 milioni) e l’esigenza di portare ad Appiano due nuove punte e un esterno destro.
In avanti, al terzo o ventesimo tentativo, arriva Dzeko. Era il sogno di Conte, diventa un alfiere di Inzaghi. Con lui uno tra Zapata e Correa, con il primo nettamente favorito sul secondo.


A destra Dumfries è il prediletto: il giocatore è disposto a pazientare, l’Inter vuole limare qualcosa dalla richiesta del Psv (15 milioni). L’alternativa (o uno o l’altro) si chiama Nandez e ormai lo sa anche mia sorella.
Lautaro? Lo vuole mezza Europa ma non si muoverà, così ha assicurato la dirigenza dei campioni d’Italia, che ha anche fatto intendere di essere pronta a rinnovare il contratto per volere comune, del club e del giocatore.
E, niente, son tempi duri, ma quantomeno i nerazzurri tra Hakimi e il nuovo bomber del Chelsea portano a casa 185 milioni che pochi non sono. “Potevano incassarne di più!”, dice qualcuno. Può darsi, ogni considerazione è accettabile a patto che contempli coerenza.


Cioè, se hai compreso e difeso le prese di posizione di Maldini sulle questioni Donnarumma e Cahlanoglu (il qui presente, per dire, lo ha fatto), allora non puoi metterti a fare le pulci a chi in epoca pandemica ha portato a casa quasi 250 fischioni (Icardi compreso).
L’altro giorno, per intenderci, su Twitter è comparso codesto tweet: “Due squadre della stessa città hanno perso due dei loro giocatori più importanti: una squadra ha incassato 185 milioni, l’altra zero. I dirigenti della squadra che ha incassato zero sono un esempio da seguire, quelli che hanno incassato 185 sono dei pirla. Boh”.

Lo ha scritto il sottoscritto.

Apriti cielo! Sono arrivati insulti a mamme, zie, nonne, parenti stretti e alla lontana. E sapete perché? Perché chi legge, purtroppo, troppo spesso non riesce ad andare oltre il concetto di “tifo”. E vabbé, pazienza.