Helveg su Eriksen: "Che shock: ero allo stadio. Grazie a lui Danimarca unita"
Parlando di Christian Eriksen la voce di Thomas Helveg (suo connazionale che ha giocato all'Inter nella stagione 2004/05), che fin lì era abbastanza divertito nel rirordare aneddoti del passato, si fa più incerta, rotta. L'emozione vissuta quel giorno, in cui il centrocampista dell'Inter si è accasciato al suolo privo di sensi, torna viva: "Io ero allo stadio, non si capiva come stesse, sono state ore di grande paura, spavento, shock" - spiega Helveg nel corso dell'intervita rilasciata alla redazione de L'Interista.
"Non solo in Danimarca" - ha raccontato - ", ma credo in tutto il mondo, chi ama il calcio ha vissuto quanto successo rimanendo scosso. Non è stato piacevole. E' finita bene, per fortuna. Abbiamo avuto un grande sospiro di sollievo. Cose come questa riuniscono la gente. In Danimarca, l'amore per la nazionale è stato rafforzato. Fra le difficoltà dovute al Covid-19 e la vicenda-Eriksen, la nostra Nazione si è riunita sempre di più. Già c'era voglia di festeggiare per il ritorno allo stadio. Quindi: grande spavento, ma anche una cosa bella, un mix di emozioni incredibile. Ora lo posso dire perché è andata bene per Christian. Ora se vedi la Nazionale quando gioca, è un'onda di emozione che non finisce mai. Non dico che sia così a causa di quanto successo a lui, ma sicuramente ha contribuito".
Il futuro, per Eriksen, è ora tutto da scoprire: "Non so cosa succederà. In Italia ci sono delle regole, che dovranno essere rispettate. Alla fine è solo Christian che potrà dire come vede il calcio, ora, cosa sente. Se vorrà ancora essere un atleta o no. Quanto accaduto lascia tanti pensieri ad uno come lui: dovremo solo rispettare la sua decisione. Se giocare, dove farlo, se smettere. Qualunque sarà la sua decisione, sarà la cosa migliore per lui".
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