ESCLUSIVA - Repice: "Dibattito inutile sul calcio italiano. Scudetto? Inter all'ultima spiaggia a Torino"
Il giorno dopo, fa ancora più male. L'Italia non giocherà il prossimo Mondiale in Qatar ed oggi c'è la caccia alle cause, ai colpevoli.
Ne abbiamo parlato in esclusiva con il noto radiocronista di Radio Rai, Francesco Repice.
Come ti schieri nel dibattito odierno sul declino del nostro calcio?
"È un dibattito inutile, questo è il pallone. I due calci di rigore di Jorginho, Florenzi che scivola con la Bulgaria e prendiamo gol in contropiede dopo un match dominato...non staremmo qua a fare questi discorsi inutili. Va detta poi una cosa".
Prego.
"C'è stato tutto quel via vai di giocatori dentro e fuori dalla Nazionale per problemini muscolari e qui si entra in quella dialettica fra il club e la nazionale che fa parte dello show business che ora Noi stiamo pagando. Al di là di tutto bisogna dire che questa Nazionale ha dominato il proprio girone vincendo le praticamente tutte Per poi finire agli spareggi per alcune cose molto particolari che sono successe. Ma che non sono altro che il calcio".
Mi parli del campo: ripartiresti, dunque, dall'attuale progetto?
"Non vedo perché non si dovrebbe ripartire in toto dall'attuale progetto, casomai aggiungendo quello che di volta in volta il campionato avrà da offrire. Pensiamo ad una cosa: certo, al prossimo giro magari non ci saranno Bonucci e Chiellini, ma lo zoccolo duro di questa squadra è nel pieno della sua carriera. I vari Donnarumma, Bastoni, Barella, Berardi, ma anche il giovane Scamacca e pure Verratti e Jorginho che non sono troppo avanti negli anni. Poi c'è una frase che mi fa rabbrividire".
Quale?
"Quella per cui nel nostro campionato ci sono troppi stranieri".
Come se negli altri campionati non ce ne fossero...
"Esatto. E poi: c'è la libera circolazione dei lavoratori, non vedo perché il calcio dovrebbe fare eccezione. E quante opportunità regala il calcio a generazioni di ragazzi sfortunati? Questo non conta nulla? Mi sembra una 'fregnaccia'. La domanda da farsi è un'altra".
Sarebbe?
"Cominciamo a chiederci perché non si investe abbastanza nei vivai e ci sono tutti questi traffici di ragazzi mandati in giro per l'Italia. Quanto costa investire sugli italiani e quanto fare queste operazioni che aiutano fiscalmente chi è già ricchi. Ieri sera ho scatenato io il casino facendo la domanda a Gravina. Ogni volta che c'è una convocazione si contesta: "Sì, però, lui sì, l'altro no...". Poi quando si vince sono tutti bravi a salire sul carro".
I mancati investimenti nel vivaio sono la causa?
"Sì, ma anche un'altra cosa. Mi chiedo: dove sono i ragazzi che giocano per strada, perché sono sempre meno? E mi rispondo: sono tutti attaccati alle tecnologie e non vanno per strada a correre dietro al pallone. Vedo crescere campi di padel ed i campi in erba vuoti".
Ed anche il declino del calcio italiano non li incentiva a seguirlo...
"E' un cane che si morde la coda. Se i ragazzi non giocano a pallone e non capiscono quanto sia bello... I talenti non si mostreranno mai, non saranno scoperti".
Del calcio italiano ti piace invece la via che stanno prendendo molti club, dal punto di vista del gioco?
"No, penso che per vincere servono i calciatori forti. I discorsi sul gioco e tutto il resto sono ricoperti da fuffa. Per trionfare in campionato serve avere la difesa più forte, non fare più gol di tutti. Staccare un difensore centrale accorciando verso la porta non è una bestemmia. E sono convinto che più sei vicino all'attaccante avversario, più sei efficace. Tutti osannano la Premier, ma lì i difensori stanno a 4 metri dall'avversario. E Salah in Italia fa 15 gol, in Inghilterra 30-40".
In questo rush finale, l'Inter rimane in corsa solo se vince a Torino?
"Se perde con la Juventus, beh... basta guardare contro chi giocano le altre per capire che potrebbe delinearsi il discorso. Perché il Milan sarà in casa contro il Bologna".
Inzaghi quanto può e deve incidere?
"Secondo me non è una questione di gioco, ma fisica. Vedo giocatori con le gambe vuote. Guarda contro la Fiorentina: ogni contrasto era dei Viola. E vedo Barella, anche in Nazionale, con le gambe vuote".
Con la testa, invece, non ci sono problemi a tuo avviso?
"Assolutamente no. Rimanendo a Barella, lui dà sempre il 200%, è sempre sul pezzo, ha solo stanchezza accumulata. Ed a questo punto della stagione è strano, perché l'impressione è che l'Inter vada a meno rispetto alle altre. Posto che un merito di Inzaghi sia stato quello di non far subire tanti infortuni ai suoi giocatori. Che però sono sempre gli stessi. Guarda Dzeko...".
Che ne pensi della sua stagione?
"Non capisco tutte le critiche per le quali è stato subissato. Per me è un calciatore di livello superiore. Fa qualche gol in meno di Lukaku? Sì, ma magari segnano molto di più i giocatori intorno a lui".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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