ESCLUSIVA - Molfetta: "Lautaro, non ci pensare! All'Inter manca un... Icardi"
"Potrebbe andare meglio, questo lunedì": esordisce così l'ex campione olimpionico di taekwondo nonché attuale team manager della Federazione italiana, Carlo Molfetta, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione per commentare il derby andato in scena ieri sera, a San Siro.
Molfetta è notoriamente tifoso nerazzurro e, riguardo il pareggio del Meazza, non riesce a guardare il bicchiere mezzo pieno: "Negli ultimi tempi il derby sta diventando sempre più frizzante, vivo, interessante. La partita è stata piacevole certo e l'Inter ha giocato bene e creato tante palle gol. Il problema però è che non puoi dover creare 30 palle gol per buttarne dentro una, così è difficile".
Questo problema ormai si sta ripetendo, soprattutto nei big match: Real Madrid, Shakhtar, Lazio, Juventus, Milan.
"Secondo me ci manca un finalizzatore vero e proprio. Uno come Icardi, per dire: magari non fa niente per tutta la partita, ma quando gli arriva un pallone in area lo butta dentro. Questa Inter ha tanti grandi giocatori, intendiamoci. Dzeko è un bell'attaccante, gioca e fa giocare bene la squadra, crea tante occasioni, ma non è come i vari Lewandowski, Cristiano Ronaldo, che se gli arriva un pallone sai che va dentro. Lo stesso gli altri, Lautaro su tutti che pure segna molto. Però a volte ci è mancato questo".
Allo Scudetto quanto ci credi? La prossima con il Napoli diventa fondamentale...
"Per lo scudetto è lunga, tanto lunga. Sette lunghezze sono poche a 5 giornate dalla fine, figuriamoci ora che siamo a novembre. Questo è un campionato dove squadre come il Verona e la Fiorentina tolgono tanti punti alle big, Chiaramente la partita contro il Napoli diventa fondamentale, perché se dovessimo vincere cambierebbe la prospettiva, mentre perdendo andremmo a -10 e diventerebbe più tosta".
Se fossi team manager anche dell'Inter, cosa diresti a Lautaro?
"Gli parlerei come parlo di solito ad un atleta di taekwondo che magari da tante gare non va a podio o a medaglia: gli direi di non dare troppo peso a questo momento, perché a volte quando uno vuole troppo una cosa rischia di creare una situazione pesante nella sua testa, di accumulare nervosismo inutile. Guarda Simeone: l'anno scorso non ha fatto nemmeno 10 gol, quest'anno una volta sbloccatosi ne è già quasi in doppia cifra, avendo segnato alle squadre più forti del campionato".
La tecnologia è ormai parte integrante del taekwondo. Nel calcio, invece, il Var sta generando sempre più polemiche.
"Bisogna pensare che la tecnologia aiuta, ma va perfezionata. Permette di togliere il sospetto della malafede, anche se va usata nel modo giusto. Perché ci sono sempre delle persone, che possono sbagliare. Io la utilizzerei come nel taekwondo: una chiamata a testa per gli allenatori, così togli ogni discussione".
Ma non si rischia di fare chiamate a vuoto, visto che poi nel calcio subentra sempre l'interpretazione dell'arbitro che può sempre dire o pensare: "Mi chiami al Var, ma io l'ho già valutato, questo contatto"?
"Beh, però può sempre averlo valutato o visto male e magari rivedendolo potrebbe cambiare opinione. Ed essendo a chiamata, il Var dovrebbe ancora rivederlo. Darebbe l'opportunità a tutti di avere la propria occasione per quegli episodi dubbi che magari sfuggono".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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