ESCLUSIVA - Lukaku, Sarcì (ex Anderlecht): "Con Dybala coppia perfetta. Tridente? Difficile"
Dall'essere una montagna da scalare, il ritorno di Lukaku è diventato, parole dell'a.d. nerazzurro Beppe Marotta, "una pista percorribile": l'ottimismo da parte della dirigenza non manca e sono ore davvero calde per capire se il belga potrà tornare a guidare l'attacco dell'Inter.
La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva Massimo Sarcì, metodologo che il centravanti classe 1993 lo ha conosciuto ai suoi inizi all'Anderlecht. Sarcì ha ricoperto posizioni importanti all'interno del settore giovanile del club che ha lanciato Romelu: responsabile tecnico del progetto di sviluppo Golden Team Anderlecht e Collaboratore della squadra Primavera, con cui ha contribuito a lanciare e valorizzare giocatori come Dennis Praet, Youri Tielemans, Jordan Lukaku (fratello di Romelu). Oggi pur non essendo più nei ranghi ufficiali della società, Sarcì attraverso la Golden Team Academy collabora ancora con il club.
Il giovane Lukaku lei lo ha descritto in passato come un giocatore "costruito" dall'accademia belga, a differenza di tanti talenti più puri e tecnici come per esempio Hazard. Ci racconta quel Lukaku?
"Parto dalla persona: sempre rispettoso, educato e con una grande dedizione per il lavoro. Le basi per andare avanti nel calcio. Sicuramente è stato costruito dall'Accademia perché era uno dei pochi che, pur se fisicamente dotato, aveva bisogno di lavorare su alcune cose, come sul calciare con entrambi piedi ed il lato coordinativo. Non è che si potesse scommettere subito con certezza che avrebbe fatto quello che ha fatto. Come tanti nel calcio di oggi - su tutti, Cristiano Ronaldo - è frutto soprattutto del lavoro impressionante che ha svolto".
Per capire quali difficoltà possa aver trovato con Tuchel le chiedo: ha bisogno più di un allenatore come Conte che gli ha quasi costruito la squadra intorno, all'Inter?
"E' sempre un rischio quello di costruire la squadra intorno ad un giocatore secondo me. Tuchel punta più sul collettivo: lui ha bisogno del sostegno della squadra, è un finalizzatore ed ha bisogno di spazi per andare in progressione. Sa giocare anche spalle alla porta, ma si presuppone che la squadra lo metta in condizione di far questo, esaltandolo. C'è però un equivoco".
Quale?
"Ai tempi dell'Inter si sentiva spesso che lo schema di Conte fosse quello del "palla a Lukaku e speriamo". Non è così, assolutamente: c'erano meccanismi ben oliati che lo hanno esaltato nelle sue qualità. Tuchel è un allenatore che come dicevo punta su altri aspetti, sul collettivo appunto e su un gioco più elaborato".
E con Inzaghi, come si troverebbe?
"Inzaghi fa trovare bene tutti, lo stimo per questo. E' un allenatore moderno. Sa difendersi e ripartire come anche imporre il proprio gioco, non ha prerogative. Ho molta fiducia che possa far bene anche con lui".
Lukaku-Lautaro la conosciamo bene come coppia. Ma Lukaku-Dybala che coppia sarebbe?
"Formerebbero una coppia importante, si completerebbero davvero bene secondo me. Lukaku si porta dietro 2-3 giocatori alla volta, Dybala ne può trarre grandi benefici. Mi sbilancio: all'Inter, dovesse giocare davvero con Lukaku, potrebbe fare anche meglio di quanto fatto alla Juventus. Un brevilineo con grande piede, assieme ad un "armadio" che sa pure giocare con i compagni: tutti vorrebbero una coppia così".
La scelta, se il modulo fosse il 3-5-2, sarebbe solo quella fra Lukaku ed uno dei due argentini?
"Della coppia con Dybala ho detto, di quella con Lautaro non c'è bisogno di aggiungere molto rispetto a quanto visto all'Inter. Ma Dybala può fare bene anche con Lautaro Martinez, li vedrei bene assieme. Il Toro è più un finalizzatore rispetto a Paulo, dunque potrebbero avere una grande intesa anche loro".
Manca un'ipotesi: quella di farli coesistere tutti e tre. Possibile?
"Farli coesistere nel calcio italiano lo vedo difficile. Si potrebbe decentrare Lautaro, mettendo lui e Dybala più esterni in un 4-3-3 atipico o Dybala trequartista. Ci proverei se fossi l'allenatore, per quelli che sono i grandi valori dei giocatori in questione. Ma sono equilibri difficili da trovare: non dò per scontato che Inzaghi la veda bene come cosa".
Meglio alternarli?
"Sì e sarebbe anche più intelligente da fare piuttosto che farli coesistere, dato che ci sono molte competizioni e partite da giocare".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati