ESCLUSIVA - Dzeko, il primo allenatore: "La guerra lo ha reso più forte. Era della Juve, all'Inter è felice"
Salire sul carro di Dzeko, ora, è fin troppo facile. Al suo arrivo a Milano, però, il bomber bosniaco aveva discreto spazio su quello stesso carro: erano in molti a vederlo come una soluzione di ripiego o come una alternativa ad un altro numero 9 che sarebbe dovuto arrivare dal mercato.
Oggi Edin gioca, segna e si diverte a dimostrare che, a 35 anni, può ancora dire la sua nel calcio che conta. Abbiamo parlato di lui con una persona che ha sempre creduto in lui: Amar Osim, suo allenatore ai tempi dello Zeljeznicar, agli inizi della carriera.
Mister Osim, lei lo ha seguito nel suo percorso fin da bambino: cosa lo colpiva di lui in giovane età?
"Mi ha sempre colpito quanto fosse serio, nonostante la sua giovane età. Ha agito come un professionista anche quando aveva 10 anni! E questa sua caratteristica se l'è portata avanti per tutta la carriera, rimanendo un suo punto di forza".
Edin una volta ha parlato di quanto la guerra vissuta durante l'infanzia, lo abbia segnato. Crescere in un simile contesto come lo ha influenzato, nella sua opinione?
"Personalmente non ero lì durante la guerra ma ho sentito storie dalla mia famiglia e dai miei amici che erano lì. Ma sopravvivere a quei 4 anni ha sicuramente reso lui e la sua famiglia più forti".
Al suo arrivo all'Inter, Dzeko non convinceva tutti, forse per l'età e per il rendimento di Lukaku dello scorso anno...
"Lukaku e Džeko condividono solo l'altezza (ride, n.d.r.). Lukaku può fare cose che Edin non può e viceversa. Onestamente, non avevo dubbi sul fatto che sarebbe stato in grado di imporsi e giocare bene, come sta facendo. Le sue qualità non le deve scoprire nessuno, le ha dimostrate in tutti questi anni in giro per l'Europa".
Lui e Lautaro le piacciono come coppia, sono in sintonia secondo lei?
"Il numero di gol segnati dalla squadra parla da sé. Non sarebbe possibile segnare tutti quei gol se i due attaccanti principali non fossero in sintonia, questo è certo".
Nel parlare con lui dell'Inter, oggi, cosa pensa lo abbia facilitato nell'avere questo impatto a Milano?
"È felice, non c'è dubbio. Penso che il motivo principale sia che può giocare con giocatori migliori di quelli che ha giocato negli ultimi 5 anni.
Certo, non lo dirà mai questo...".
Sembra proprio felice ora, in effetti. Cosa lo ha convinto ha scegliere proprio l'Inter, secondo lei?
"Come sai, era milanista quando era più giovane. Quindi da tanto si era immaginato di vivere a Milano. E sarebbe dovuto andare alla Juve l'anno scorso, ma non ha funzionato per alcuni motivi "divertenti", diciamo. Ed era abbastanza arrabbiato per questo. Ma ha continuato a lavorare e ha avuto un'opportunità ancora migliore quest'anno con l'Inter: l'Inter nel 2021 è probabilmente un'opzione migliore della Juve nel 2020!".
Quando parla di motivi "divertenti", a cosa si riferisce in particolare?
"Era ad un passo dalla Juventus, ma si sono verificati dei problemi all'ultimo sull'asse Milik-Roma e Dzeko-Juventus e non se ne è fatto nulla...".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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