ESCLUSIVA - Bremer, l'ex mister Larghi: "Ecco perché è perfetto per l'Inter. Velocità impressionante"

Dell'opaco pareggio di Torino rimane poco da salvare per l'Inter di Inzaghi, che è scivolata ora a 4 punti dalla vetta, pur con una partita da recuperare. Negli occhi di tifosi e critica rimane però una suggestione: l'ennesima grande prestazione del granata Gleison Bremer, è sembrato un ennesimo messaggio ai top club che lo vogliono prelevare in estate. Ed a quanto sembra, proprio la Milano nerazzurra sarebbe la meta più gradita, per il giocatore.

La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva l'allenatore che lo ha lanciato fra i professionisti nell'Atletico Mineiro, Thiago Larghi. 

Mister, che ricordo ha del giovanissimo Bremer?

"Ricordo Bremer per la sua grande professionalità. Si allenava tantissimo, più degli altri, voleva migliorare ogni giorno. La forza e soprattutto la velocità sono le caratteristiche che più mi impressionavano di lui. Poi la grande capacità di leggere il gioco, di giocare sull'anticipo".

Di recente il giocatore ha detto di ispirarsi a Lucio. Secondo lei un po' lo ricorda, per certi aspetti?

"Credo di sì. Parliamo di uno storico centrale del Brasile, dunque Bremer deve ancora crescere molto. Ma sta facendo grandi prestazioni, conquistandosi il posto da titolare esattamente come aveva fatto qui da noi, all'Atletico Mineiro. Sta facendo un grande lavoro in Italia".

Si parla di molti top club su di lui, lo vede pronto per un ulteriore salto?

"Ne sono certo, è da top club. È fortissimo nell'uno contro uno, nel posizionamento, nella velocità, nel recuperare terreno. Come dicevo prima poi, è molto abile nel leggere il gioco e lo sviluppo dell'azione, oltre al fatto che di stagione in stagione cresce per la sua voglia di imparare".

L'Inter sembra essere in prima fila per comprarlo in estate. Lo vedrebbe bene in nerazzurro? E se sì, in quale posizione in particolare nel 3-5-2 di Inzaghi?

"Dovesse andare all'Inter, lo vedrei bene a giocare come terzo di destra dei tre dietro. Da noi in Brasile ha sempre giocato come centrale destro ed in una occasione anche come terzino destro, anche se non è il suo ruolo quello dell'esterno".

Dove lo vede cresciuto rispetto a quanto lo ha allenato lei e dove, invece, potrebbe ancora migliorare?

"Lo vedo cresciuto a livello di maturità e consapevolezza. Io lo conobbi come giovane che si stava conquistando il posto da titolare in prima squadra. Non lo abbiamo avuto per molto, perché dopo poco è andato al Torino. Un aspetto sul quale può crescere è nel possesso palla, posto che ha già  la capacità di costruire e di essere pericoloso davanti".

Dove pensa che possa arrivare, in futuro? Siete rimasti ancora in contatto?

"È un po' di tempo che non parliamo, ma è un amico, abbiamo costruito un bellissimo rapporto. La sua velocità è impressionante e questo è importante per i top club, per permettere alla squadra di giocare con la linea alta. Per questo credo che possa giocare in qualunque club. Non dimentichiamo poi che è anche bravo nell'effettuare passaggi precisi, dunque è utile nella costruzione della manovra".