ESCLUSIVA - Bertolino: "Inter, apriamo un ciclo. Voglio Lukaku agli ottavi"

ESCLUSIVA - Bertolino: "Inter, apriamo un ciclo. Voglio Lukaku agli ottavi"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 29 novembre 2021, 20:34Esclusive
di Daniele Najjar

Dopo la turbolenza, torna il sereno: l'Inter di Simone Inzaghi ha attraversato un periodo che definire difficile è poco, fra il percorso subito in salita in Europa e gli scontri diretti affrontati in campionato, che rischiavano di farla piombare a grande distanza dalla vetta. Dopo la sfida al Venezia, invece, si ritrova a -1 dal Milan, -4 dalla capolista Napoli e con la qualificazione agli ottavi di Champions League  in tasca. Tutta un'altra prospettiva, insomma in vista della prossima sfida casalinga contro lo Spezia.

La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva l'attore e comico Enrico Bertolino, noto tifoso nerazzurro, per parlare dell'attualità in casa Inter e non solo.

Enrico, l'Inter esce da un periodo di fuoco, ritrovandosi a -4 dalla vetta e con la qualificazione agli ottavi di Champions.

"Quando ci sono grandi cambiamenti non è facile. C'erano tutte le premesse per il famoso e tristissimo anno di transizione. Inzaghi aveva tutti gli alibi possibili, fra il mercato e la situazione societaria, oltre al fatto di essere al primo anno in una società nuova. Invece il bilancio è più che positivo".

Il gruppo sembra unito e sembra aver poca voglia di mollare il titolo, non ti pare?

"Non è ancora un'Inter che può vincere una Champions. Non è l'Inter stellare del Triplete, ma quella era una squadra vecchia. E' vero che abbiamo gente esperta come Dzeko, ma i vari Bastoni e Barella sono giocatori sui quali si può investire. è una squadra che può far nascere un ciclo e senza concluderlo subito".

Fra le avversarie per il titolo chi temi di più?

"Mi piace molto l'Atalanta e se fossi un sognatore direi Napoli, perché non voglio pensare ad uno scudetto del Milan, mi farebbe male (ride, n.d.r.). Guardo con finta compassione la Juventus. L'Atalanta è quadrata, sempre arrivata vicino alla vetta nelle ultime stagioni. Dobbiamo pensare a recuperare questi 4 punti. Come ha detto bene Lautaro Martinez: pensiamo ad una partita alla volta".

Parole che dimostrano maturità. Come il gesto di chiedere scusa dopo il gol contro il Napoli.

"Lo ha portato Diego Milito, che di senso di appartenenza qualcosa ne sa. Anche se il Principe stesso ebbe un cedimento, la notte di Madrid, quando provò a rilanciare il contratto. Poi lo han preso a "coppinate" ed è rientrato tutto. Sono giocatori che all'Inter dovrebbero molto, arrivando da squadre minori come il Racing. Poi magari la carriera non finisce qua: uno come Lautaro potrebbe andare ovunque. Ma non arrivano qui a chiudere la carriera, ma a costruire. Chiedendo scusa dimostra grande maturazione, gli interisti queste cose le apprezzano molto".

Calhanoglu ancora decisivo: ringrazi i cugini del Milan?

"All'inizio ero propenso a ringraziarli, poi un po' meno, ora di nuovo sì. Probabilmente si è sentito 'maltrattato' dal Milan. Noi abbiamo grande esperienza in merito: maltrattare un giocatore che poi andando via fa meglio. Ultimo esempio: Zaniolo, con lui potevamo stare sereni e tenercelo qua. Hakan ha accettato una sfida non facile, gli alti e bassi sono normali se si considera che gli vengono dati compiti non propriamente facili, come creare gioco. Meno male che dietro c'è una macchina da guerra come Brozovic...".

Lo rinnoveresti ad ogni costo?

"Assolutamente, è il  miglior acquisto da fare. Conosce la piazza, conosce i suoi compiti e li esegue ed in più corre 12-13 km a partita. Farei degli sforzi per trattenere sia lui che Perisic. Sempre che loro lo vogliano, perché la volontà è fondamentale. Entrambi hanno trovato la loro collocazione e fanno girare la squadra".

Marcelo ha questo rapporto meraviglioso con Barella, sembrano una coppia di comici.

"Dove sei Bare (ride, n.d.r.)? Che grande coppia, quando Barella cala, Brozovic fa il suo. Con il Venezia Barella ha corso ancora tanto, spero che con lo Spezia venga fatto finalmente riposare. Lui vuole giocare, ma poi abbiamo davanti la Roma, il Real. La panchina è molto importante, e la nostra quest'anno è migliore di altri anni: sfruttiamola".

Barella sembra designato ad essere il nuovo capitano: ti piacerebbe vederlo con la fascia?

"Ho un'indecisione fra lui e Skriniar. Anche lui indomito, ha accettato condizioni difficili in silenzio, per una parte di stagione con Conte. Invece è tornato poi ad essere un muro, l'erede di Samuel. Il futuro è nelle loro mani: sono due icone che diventeranno il simbolo di questa squadra. Inzaghi ha tanti meriti, anche sotto questi  aspetti, ne aggiungo uno".

Prego.

"Quest'anno non si sente nulla dallo spogliatoio. Dalle altre squadre ogni tanto qualche casino c'è".

Per gli ottavi di Champions ad inizio stagione (in un'intervista a Repubblica) dicesti di volere Lukaku. Lo confermi ora?

"Il Chelsea è una squadra bella tosta, gira come un orologio. Ma se vogliamo crescere dobbiamo confrontarci con i migliori: vedremo come andrà con il Real Madrid, poi bisognerebbe incontrare squadre della stessa altezza, come il Bayern. Vorrei incontrare Romelu. E mi spiace per lui, perché ora è in difficoltà, mentre da noi era il fulcro del gioco. Uno come lui lo si rimpiange sempre. Anche Hakimi, ma lì basta un Darmian in buona condizione ed Hakimi lo puoi dimenticare, in parte. Lukaku è diverso. Appena Interspac mi dà le quote lo comprerò io personalmente".

Non è naufragato il progetto, dunque?

"Non credo, io comunque ho detto che parteciperò comunque per riconoscenza. Cottarelli mi ha chiamato, così come Zaccaria. Ho detto loro che a questa  squadra devo tanto, ho avuto l'onore di assistere alla vittoria di Madrid, solo per quella partita andrebbero dati i soldi indietro da parte nostra!". 

E' uscita la serie tv Amazon, "All or nothing", sulla Juventus: la guarderai?

"No no. Alla Juventus dico solo una cosa: grazie di averci dato una figura oggi per noi fondamentale come Beppe Marotta. Lo conobbi per motivi lavorativi quando era in bianconero, lo intervistai. La sua storia parla per lui: ovunque sia andato ha seminato bene. Qui sta facendo lo stesso, perché avere la dirigenza lontana è faticoso".

Cosa ne pensi delle parole di Amanda Steveley del Newcastle? Nel parlare della trattativa PIF-Inter, ha definito la struttura della Serie A "un disastro".

"Dal lato organizzativo non ha tutti i torti, siamo strutturati male per quelli che sono i parametri della Premier League. Dobbiamo però capire il contesto in cui lavoriamo: la Serie A, la Premier, la Liga, sono contesti totalmente diversi, ecco perché la Superlega era un progetto troppo ambizioso. Questi commenti siano ad uso e consumo del mercato, per alzare/abbassare l'offerta".

Per i playoff di marzo della Nazionale, come ti schieri sulla questione-attaccante fra i tanti nomi fatti?

"Darei spazio sempre ai giovani, dico Scamacca. Ma anche per l'operazione-recupero di Balotelli. Lo vidi nascere e crescere nelle giovanili dell'Inter, è una potenza della natura, può ancora dare molto. Il problema è neuronale: bisogna collegare i neuroni fra di loro quando si gioca a calcio. Joao Pedro è una storia romantica, evoca ricordi che rimandano a Gigi Riva, visto che arriva dalla Sardegna. Ma se dobbiamo naturalizzare lui e Ibañez, allora guarderei in casa nostra. Se proprio non dobbiamo andare in Qatar, almeno rischiamo: Scamacca, come Raspadori sono giovani sui quali si può puntare, ma bisogna farlo per davvero, non ad intermittenza".