ESCLUSIVA - Albertosi: "Inter, con la Fiorentina è cruciale, ma Inzaghi non può inventarsi molto"
Non l'avversario migliore per ripartire: l'Inter di Inzaghi ha bisogno di ritrovare certezze ed i tre punti, ma per farlo dovrà avere la meglio sulla Fiorentina di Italiano, nella sfida in programma questo pomeriggio alle 18:00, a San Siro.
Per parlare del match la redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva lo storico ex numero 1 viola, Enrico Albertosi.
Cosa ne pensa di questa Serie A, così bilanciata nelle prime posizioni?
"Mi piace molto, è un campionato molto bello, con squadre che giocano un bel calcio. Le prime tre in classifica hanno le stesse chance di vittoria".
Non vede una squadra davanti alle altre?
"No, in questo momento, almeno. Per dire: il Milan ha vinto al Napoli, poi ha faticato a vincere in casa con l'Empoli. L'Inter che va a vincere a Liverpool e poi pareggia all'ultimo secondo con il Torino. Il Napoli che perde in casa con il Milan e poi vince fuori casa. Sono tre squadre sullo stesso piano".
Quanto è importante per l'Inter la partita di questa sera?
"Cruciale, dopo il pareggio di domenica l'Inter deve tornare a vincere. Se non vince con la Fiorentina, dopo l'eliminazione dalla Champions ed il pareggio di Torino, non dico che vada in crisi, ma potrebbe avere troppi dubbi in testa".
Come giudica il lavoro di Italiano a Firenze?
"Mi sta piacendo parecchio, nonostante abbia perso Vlahovic la Fiorentina è sempre lì e sta lottando per l'Europa. E' abile Italiano a cambiare il sistema di gioco adattandolo da Vlahovic a Piatek, due attaccanti che giocano in maniera differente. Nonostante questo cambio, i risultati stanno arrivando lo stesso".
Inzaghi per avere la meglio oggi dovrebbe inventarsi qualcosa di nuovo, secondo lei? La manovra nerazzurra è sembrata prevedibile nelle ultime settimane.
"Ma sai, non è che Inzaghi possa cambiare sistema di gioco da un giorno all'altro. L'Inter ha sempre giocato allo stesso modo: difensori che palleggiano, lancio verso Dzeko che dà il tempo ai centrocampisti di inserirsi oppure palla sugli esterni, che sono bravissimi ad arrivare al cross. I nerazzurri non possono trascendere da queste soluzioni".
Le difficoltà dell'Inter nel segnare a cosa sono dovute?
"Sono dovute sia agli errori individuali che ad un calo fisico dei centrocampisti. Anche a Torino l'Inter ha creato un po' di occasioni da gol, senza sfruttarle. Poi, al novantesimo, è arrivato il pareggio. Ma per me è la squadra, insieme al Milan, per vincere il campionato. Ha anche una partita in meno".
Quanto è cambiato il ruolo del portiere rispetto ai suoi tempi?
"Beh, molto, ma se ti riferisci a me devo dire di aver anticipato i tempi di 40 anni: giocavo spesso fuori area, sulla trequarti, con i piedi. Ho rivisto molti filmati in cui uscivo sugli attaccanti involati a campo aperto. Nelle partitelle giocavo sempre in attacco, mi divertivo di più".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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