Traguardo a un passo e classifica entusiasmante. Ma l'anno prossimo serve un vice-Lukaku

Traguardo a un passo e classifica entusiasmante. Ma l'anno prossimo serve un vice-LukakuTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 28 aprile 2021, 09:18Editoriale
di Filippo Tramontana

Siamo ad un passo dall’impresa, siamo a 100 metri dal traguardo. Se penso ai nostri stati d’animo di tifosi dopo l’eliminazione in Champions League mi viene quasi da sorridere.
Diciamoci la cruda verità, dopo lo scialbo pareggio contro lo Shakhtar che ci ha estromesso dall’Europa tutta in pochi hanno avuto la reattività e l’ottimismo di buttare la mente sulla vittoria del campionato. Io personalmente non capivo come fosse stato possibile non segnare nemmeno un gol alla squadra di Castro in due partite, noi che sì ci si scopriva in difesa ma se c’era da buttarla dentro in quantità lo si faceva.
Sono stato posseduto per qualche giorno dopo quella partita dal nostro maledetto “pessimismo cosmico” leopardiano (in fondo ai nostri cuori sappiamo tutti che Leopardi, nell’armadio ottocentesco di casa sua, avrà sicuramente avuto una maglia a strisce nerazzurre), stato d’animo che è svanito dopo il primo filotto di vittorie in campionato.
Dopo la burrascosa estate 2020 che abbiamo passato e i primi 3 mesi di stagione in cui si faticava mai avrei pensato di poter vedere una classifica così entusiasmante.
Cinque giornate alla fine 11 punti di vantaggio sulla seconda che, attenzione attenzione, non è il Milan imbattuto nell’anno solare scorso e, ancora più attenzione, non è nemmeno la Juve campione in carica da nove lunghissimi anni.
Complimenti quindi all’Atalanta e complimenti anche a noi per il percorso che stiamo intraprendendo.
Manca un passo che per quanto sembri piccolo è ancora da fare quindi guai a rilassarsi o sorridere troppo, testa al Crotone e concentrazione massima per ottenere quei 3 punti che, come al solito in questo periodo, saranno da sudare.
Sì perché nonostante la vittoria fondamentale contro il Verona la squadra sembra stanca e appesantita. E’ normale, giocano quasi sempre gli stessi e scendono in campo ogni 3 giorni, difficile se non impossibile chiedere loro di più di quanto stanno dando.
Infatti nonostante la scarsa lucidità in campo i giocatori non si risparmiano e, forse, stanno andando anche oltre le loro attuali possibilità psicofisiche.
L’analisi semplice sta nei numeri. Negli ultimi match contro Cagliari, Napoli, Spezia e Verona l’Inter ha segnato solo 4 gol pareggiando per due volte. Cosa manca ad una squadra che passava sulle avversarie come un rullo compressore? La risposta è semplice: Lukaku! Il belga è stremato, è evidente e ovviamente di questa stanchezza ne risente tutta la manovra della squadra che si trova orfana della sicurezza che Romelu le ha sempre dato.
Ma non c’è da stupirsi, la stagione volge al termine e la stanchezza è normale che cominci a bussare nella testa e nelle gambe di chi da due anni non si ferma praticamente mai.

Non scordiamoci mai che la squadra di Conte l’anno scorso è arrivata in fondo all’Europa League e ha svolto una preparazione ridotta dopo vacanze brevissime.
Basterebbe la statistica a spiegare il perché Lukaku sia in debito d’ossigeno. Il bomber nerazzurro ha saltato solo 3 partite dall’inizio di stagione, un match per ogni competizione. 2585 minuti giocati in serie A, 446 in Champions e 231 in Coppa Italia, sulle sue spalle si è spesso appoggiato Conte e ora il conto si sta pagando.
Da questo emergono un paio di riflessioni da fare attentamente: la prima è che la squadra sa soffrire insieme a Romelu, sa che se c’è lui al 100% è tutto più facile ma se le sue spalle diventano “deboli” loro devono portare lui sulle loro.
Così è stato, il gruppo è stato solido e compatto e ha ottenuto quello che l’allenatore aveva chiesto.
Ma questa situazione deve servire da lezione. Non si può affrontare la terza stagione di fila con sole due punte di ruolo e con Sanchez come “jolly”. Sarebbe un peccato mortale dare per scontato che Romelu possa resistere ancora un altro anno con questi ritmi soprattutto se si vuole puntare a disputare una Champions un po’ più duratura. Servirà qualcuno che possa fare rifiatare Big Rom e che lo sappia sostituire degnamente.
Discorsi che però ad oggi contano poco, adesso non ci deve essere spazio per altro che non sia la partita di sabato contro il Crotone.