"Sì ma deve vincere lo scudetto". Lo sappiamo tutti, la strada è quella giusta
Buon anno. Nel senso che è stato un 2023 davvero bello. Oh, almeno per chi scrive. I numeri nell’anno solare dell’Inter sono micidiali. Capiamoci, non valgono scudetti o Champions League e guai a celebrarli, ma sono la riprova che questo gruppo sta facendo un gran lavoro. Anzi, “questi gruppi” perché esiste un pre e un post Istanbul. La squadra è drasticamente cambiata, nei nomi ma anche nell’atteggiamento. E ora, al netto del singolo risultato (oh, a volte si può anche inciampare), ha dimostrato di saper stare sempre a galla.
Rinunciare contemporaneamente a gente come Brozovic, Lukaku, Dzeko, Skriniar, Onana e compagnia cantante sembrava missione complicata e, invece, il gruppo ha fatto miracoli al punto che la critica ha iniziato a recitare il mantra: “L’Inter DEVE vincere lo scudetto, Inzaghi DEVE vincere lo scudetto”.
E allora mi si consenta in quest’ultimo piccolo scritto del 2023 di parlare di Simone Inzaghi, uno che meno di un anno fa pochissimi avrebbero confermato, molti avrebbero silurato e quasi tutti hanno massacrato. Sta facendo un gran lavoro (“sì ma deve vincere lo scudetto”), è seguito da tutti (“sì ma deve vincere lo scudetto”), sta dando un valore a ogni singolo calciatore (“sì ma deve vincere lo scudetto”).
Nell’inutile ma significativa classifica dell’anno solare ha staccato il Napoli di ben dieci punti (“sì ma deve vincere lo scudetto”), ha trasformato la qualificazione agli ottavi di Champions in un “atto dovuto” e non più in una conquista da celebrare (“sì ma deve vincere lo scudetto”), ha dato armonia allo spogliatoio (“sì ma deve vincere lo scudetto”), non ha mai alzato la voce e ha sempre difeso tutti quanti (“sì ma deve vincere lo scudetto”), ha risposto con i fatti all’assalto mediatico di marzo (“sì ma deve vincere lo scudetto”), si è lasciato scivolare di dosso attacchi bestiali e immeritati (“sì ma deve vincere lo scudetto”), ha portato questo gruppo a giocare alla pari una finale di Champions realmente insperata (“sì ma deve vincere lo scudetto”), contemporaneamente ha permesso al cassiere di Appiano Gentile di contare fino a cento (milioni), quattrini incassati e fondamentali per assistere dopo tanto tempo a un mercato a costo zero. Non c’è da fare i salti di gioia, ma visto quel che capitava finno all’anno precedente, si tratta di una vera e propria rivoluzione.
“Sì ma deve vincere lo scudetto”.
È vero, deve vincere lo scudetto.
Lo sa lui, lo sappiamo noi, lo sanno tutti.
La strada – mi sia consentito anche dopo un pareggio “faticosissimo” - è quella giusta. Decisamente.
Buon anno a tutti.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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