Sembra trascorso più di un mese da Inter-Bologna. Inzaghi risolverà il problema dei cali di tensione?

Sembra trascorso più di un mese da Inter-Bologna. Inzaghi risolverà il problema dei cali di tensione?TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 19 ottobre 2023, 22:38Editoriale
di Lapo De Carlo

Sembra trascorso più di un mese quando si discuteva di quel disgraziato Inter-Bologna che aveva portato a subire una rimonta, nonostante un evidente superiorità tecnica. Innervosiva la faccia tosta di Lukaku, con quelle frasi prive di senso sulle verità scioccanti che Marotta e Ausilio hanno poi liquidato con fastidio qualche giorno dopo.

Da quel giorno sono avvenuti fatti che hanno dilatato il tempo e reso ancora più insopportabile la pausa del Campionato. Dalla guerra in Medio Oriente con ripercussioni anche nel mondo del calcio, tra l’omicidio di due tifosi svedesi prima di Belgio-Svezia da parte di un fanatico, al coinvolgimento di Benzema con gruppi terroristici, più altre situazioni divisive. Il caso delle scommesse, deflagrato a seguito delle dichiarazioni di Fabrizio Corona e l’intervento della procura, pur con rivelazioni fallibili.

In mezzo un Italia già in difficoltà per il coinvolgimento di Zaniolo e Tonali, oltre alle condizioni precarie di Chiesa, la sconfitta di una Nazionale che deve aggrapparsi a due buoni risultati con Macedonia e Ucraina a novembre per andare agli Europei.
Abbiamo ottenuto di organizzare gli Europei tra nove anni ma con la Turchia perché non siamo in grado di realizzare nuovi stadi o quantomeno di garantirlo, come dimostra l’incredibile vicenda della pista da bob che non verrà realizzata per le Olimpiadi perché dopo quattro anni ci si è accorti di non essere in grado.

Il sindaco di Rozzano, che ho intervistato la scorsa settimana, si è detto pronto ad accogliere l’Inter con il nuovo stadio ma si aspetta che fino all’ultimo possa esserci un colpo di scena a favore di Milano. A giudicare dalla modalità con cui si sta muovendo la politica milanese si direbbe che la permanenza di Inter e Milan interessi relativamente, forse quasi niente. E’ quel tipo di atteggiamento orbo che sa individuare solo i problemi, ignora le soluzioni e non vede i benefici. Questa passività verso San Siro e il disimpegno nei confronti delle squadre milanesi, tra qualche decennio verrà probabilmente ricordato come uno dei più ottusi di sempre.



Tornando direttamente alla squadra Inzaghi da oggi ha tutti i giocatori a disposizione, ad eccezione di Cuadrado, Arnautovic e Sensi. In base al rendimento dell’austriaco, quando sarà di nuovo in campo, la dirigenza deciderà se investire su un nuovo attaccante o meno.

La cosa che forse resterà irrisolvibile è la gestione dei ritmi bassi che vedremo più e più volte fino al termine della stagione. Questione difficilmente migliorabile per questioni d calendario, impostazione data fin dal principio alla squadra e convinzione nei propri mezzi, nonostante le vertigini che ogni tanto ha l’Inter.

Fin dai tempi di Antonio Conte, ancorato ad un rigidissimo 3 5 2, proprio come Inzaghi la squadra, pur fortissima, veniva spesso recuperata. Se analizziamo le ultime quattro stagioni nel primo anno di Conte il meglio è arrivato nella parte finale, dopo la lunga sosta per covid, grazie ad uno stato di forma sensibilmente migliorato, nel secondo anno l’Inter è rimasta seconda fino a febbraio e solo da quel momento la squadra è decollata. Nel terzo anno, primo di Inzaghi, l’Inter ha sprecato diverse occasioni ma nella parte finale ha vinto otto delle ultime nove partite, sbagliando la più importante, nel recupero col Bologna. L’anno scorso questa tendenza si è andata al superlativo assoluto, con gli ultimi tre travolgenti mesi di stagione, dopo 12 sconfitte in Campionato.

La morale è che in tutte queste stagioni da febbraio/marzo la squadra è cresciuta, grazie ad uno stato di forma eccellente e un 3 5 2 che ha esaltato le qualità della rosa. Il problema è che prima di arrivare a quel punto l’Inter ha rischiato troppo e perso le sue occasioni proprio per non aver saputo gestire partite con avversari abbordabili come Bologna e Sassuolo.

Con il Torino la formazione sarà reduce sarà reduce da partite con le rispettive Nazionali e non ci si può attendere una partita esaltante. Per molti versi può essere simile alla sfida con l’Empoli, ovvero una gara dai ritmi bassi con pressione dell’Inter che tiene il pallone e cerca la profondità. E’ facile pronosticare dunque un gioco esaltante solo in alcune partite, magari solo un tempo, per risparmiare energie. Viene da chiedersi se i calendari fossero quelli sensati di un tempo e ci fossero, sette giorni tra una partita e l’altra, quanto bello sarebbe vedere giocare l’Inter a ritmi altissimi. Il calcio di oggi non lo permette più e Inzaghi deve tenerne conto
Amala