Sarà questa l'Inter?
La domanda se la pongono un pochino tutti, direi anche con cognizione di causa: ma quale Inter vedremo tra due settimane in Via del Mare? Due settimane, non due mesi. Eppure sembra ieri, campionato appena finito, dilanio generale nonostante due trofei in bacheca. Molti, tra i quali una discreta parte di tifosi nerazzurri, Inzaghi avrebbe lottato per il quarto posto, attenti che poi in Champions non ci entrate nemmeno. Vabbè, si sa, a volte la memoria è opzionale, figlia dei momenti più che dei ragionamenti. Comunque, bando alle filosofie da strapazzo, parliamo dell'Inter attuale, di cosa dobbiamo aspettarci da qui al 13 agosto e da cosa, eventualmente, ci dobbiamo guardare onde evitare che la squadra di oggi, 31 luglio, non venga toccata o ritoccata.
In primo luogo va monitorata la vera volontà di un paio di club assai ricchi e potenti del panorama europeo, i quali non nascondono né hanno mai nascosto l'interesse reale, non quei pour parler che servono a niente, nei confronti della nostra colonna difensiva, di colui che gran parte della tifoseria vorrebbe come nuovo capitano, non sto a rifare la tiritera sul perché il capitano sia Samir che mi sono annoiato da solo a raccontarla ogni volta: Milan (Ubaldo per gli amici) Skriniar, possente centrale difensivo slovacco. Insomma, Scrigno è in cima alla lista dei desiderata di PSG e Chelsea. Ma il prezzo, fissato dall'Inter – nella fattispecie da Marotta – è settanta milioni, niente sconti, neanche se hai uno sceicco come proprietario anzi, a maggior ragione se hai uno sceicco come proprietario o, in alternativa, se ci hai regalato, di fatto, Romelu Lukaku. No, stavolta non si transige, ci pare di aver capito: e poco importa se i parigini hanno deciso, improvvisamente, di voler rispettare i parametri che l'UEFA ha stabilito a partire dalla stagione 2024/25, prigionieri di giocatori strapagati e per l'acquisizione e, soprattutto, a livello di ingaggio. Spiace assai, ma se dai 9 milioni l'anno a metà rosa beh, è un problema tuo e non dell'Inter.
Comunque, problematiche altrui a parte, noi abbiamo capito da questo mercato che, entro fine giugno 2023, dovremo mettere in tasca una discreta somma di euro. Personalmente non mi sbilancio sull'entità, ho letto di tutto nelle settimane passate, da cinquanta a oltre cento (bum): perciò aspetto e confido nella dirigenza. Che, comprendo il fastidio di molti tifosi, non vende: o, meglio, non riesce a vendere come vorrebbe. Però mi chiedo e Vi chiedo, scusandomi fin da ora per l'esempio terra terra: quando andate a comprare qualcosa, e sapete esattamente cosa, vi fate fuorviare da un bravo venditore? Perché io proprio no. Se vado a comprare una macchina e voglio determinate caratteristiche non esco dal concessionario con una macchina diversa, nemmeno se chi mi cerca di proporre l'alternativa che non mi serve o costa troppo per le mie finanze o non si sposa con ciò di cui ho bisogno ha vinto il premio come miglior venditore mondiale di macchine. Ora, possiamo eventualmente discutere sulla bontà di certe operazioni svolte in un recente passato, razionalizzando con attenzione il momento in cui sono state fatte, le ragioni per cui sono state fatte e a cosa sono servite. Per il resto, domando scusa, non mi sento di demonizzare i miei dirigenti perché non cedono calciatori che nessuno vuole, non alle condizioni nerazzurre, perlomeno.
L'Inter è scesa in campo col Lione, ieri sera, altra amichevole di preparazione alla stagione che verrà, tanto lunga quanto strana. Lo sappiamo tutti, è finita due a due e a me, sincero, i ragazzi son piaciuti. Qualcuno è ancora indietro di condizione, molti ma abbiamo una squadra di granatieri, ci vuole del tempo, qualcuno è più in palla, qualcuno vuole riconquistare l'affetto dei tifosi e qualcuno fa giocate da spettacolo. Non mi dilaniavo sullo zero a due, non mi esalto per il pareggio finale. Ho visto qualche piccolo passo avanti, tanto mi basta.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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