Rivoluzione? Il presente dice altro. Il calendario asimmetrico come la nuova maglia

Rivoluzione? Il presente dice altro. Il calendario asimmetrico come la nuova magliaTUTTOmercatoWEB.com
domenica 18 luglio 2021, 19:00Editoriale
di Gabriele Borzillo

La settimana della nuova maglia molto poco nera e con un mucchio di tonalità azzurre volge al termine senza ridimensionamenti ulteriori, a meno che non si pensi alle cessioni di Dalbert o Joao Mario in quest’ottica né, per ora, altre illustri partenze. No, perché leggendo qua e là sembra di trovarsi in una sorta di nuovo mondo, dove tutto è mutato: una nuova Appiano Gentile, con nuovi interpreti, nuovi acquisti, nuovi tavoli per pranzare, nuovi mazzi di carte e nuove seggiole al bar. Tutto nuovo, insomma, una sorta di Waterworld senza Kevin Costner.

Invece al netto la realtà odierna, 18 luglio 2021, dice ancora: Samir, Skriniar, de Vrij, Bastoni, Darmian, Barella, Brozovic, Calha, Perisic, Lautaro, Lukaku. Un clamoroso ridimensionamento? Mah. Sempre oggi, perché dell’oggi parliamo tralasciando viaggi in dimensioni future onde evitare di cadere in tentazione nei trappoloni del c’è bisogno dell’ennesimo sacrificio e parte quello, no l’altro, tizio vuole il rinnovo, caio più soldi e via così. Che magari domattina Suning viene conquistata a Risiko, l’Inter passa di mano a nonsappiamobenechi, anche se lo sappiamo tutti, ciò che è stato non esisterà più facendo spazio a una serie di ignoti scenari nei quali ci struggeremo lacrimanti, ricordando lo scudetto diciannove come pietra miliare sulla quale ricostruire l’Effecì che verrà. Oh, sia chiaro, questa è l’impressione che si ha viaggiando nel mare magnum dei social.

È stata anche la settimana del calendario sfalsato o, se preferite, sfasato. Che poi è un’innovazione stile maglia: bello è bello, niente da dire. Ma che c’azzecca con le strisce nerazzurre la maglia? E quali incredibili novità ci propone il calendario sfalsato? Perché ancora faccio fatica a comprenderle: l’una cosa e l’altra, intendo. Cioè, dove sta la libidine nel giocare la prima d’andata in casa col Genoa e la prima di ritorno fuori casa col Bologna? Rossoblù a parte intendo? In effetti ci hanno detto che con questo sfalsamento si evitano sovrapposizioni dei famosi match clou con i turni di eventuali ottavi, quarti o quel che volete delle coppe europee. E gli stessi famosi match clou potranno essere giocati anche in infrasettimanale, ad esempio, cosa non possibile prima. Vabbè, ma stiamo sindacando sul nulla: io trovo questo calendario, già presente per altro in Liga, Ligue1, in parte nella Premier da anni, poco utile alla causa dello spettacolo, del nuovo calcistico che avanza. Eppure non sono, tralasciamo i colori sociali, ancorato ai vecchi schemi del lasciamo tutto come si trova, continuiamo con lo status quo acclarato. Play off a parte mi piace molto un mondo pallonaro con lo sguardo rivolto verso il futuro che vedranno i nostri figli o nipoti. E che, con ogni probabilità, sarà diverso da quello frequentato da noi fin da bambini.

Per finire è stata la settimana (pare) del nuovo sponsor, tanto atteso che nemmeno il rigore di Fabio Grosso ai mondiali del 2006. Il nome non sarà particolarmente attizzante, l’importante però è che porti denaro. In questo senso, suggerisce chi di conto ne capisce, la nuova maglia tantetonalitàdazzurro ma poco nero dovrebbe portare nelle casse sociali qualcosa più di una trentina di milioni. Mica angurie e cocozze.
Buona domenica, neo campioni d’Europa. Con lo scudetto cucito sul petto.
Alla prossima.