Lukaku? Una mossa straordinariamente perversa, perfetta per intorbidire le verità
"Eh…se sapessi"
"Cosa?"
Già. Cosa.
Le parole di Lukaku ieri avranno certamente turbato tutto l’ambiente nerazzurro. In società probabilmente staranno pregando che Lukaku taccia perché non riveli le verità scioccanti che presto o tardi spiffererà. Il belga si è svegliato dal torpore comunicativo e, dopo essere tornato al Chelsea, ha dato vita ad un minuetto con colpi di scena teatrali, dimenticando il telefono in cucina mentre trattava con i dirigenti della Juventus e del Milan.
I fatti li conosciamo tutti e ora che ad attenderlo ci sarà una selva di fischietti a San Siro, ha pensato di fare un’operazione incredibilmente raffinata agitando verità nascoste dal potenziale enorme: “Parlerò per tempo, ma se dicessi davvero come è andata l'estate scorsa, tutti rimarrebbero scioccati. Ci sono stati momenti in cui ho pensato davvero di poter esplodere”.
Una mossa straordinariamente perversa, perfetta per intorbidire le verità e passare da colpevole a eroe che si è sacrificato, nonostante tutto quello che stava subendo dall’Inter. Una mossa che arriva a meno di tre settimane dalla sfida con la Roma a San Siro. Insomma, siamo davvero curiosi. Cosa può essere successo?
Forse in ritiro, durante la notte, i suoi compagni di squadra gli facevano scherzi e gli svuotavano l’armadietto. Inzaghi gli faceva le boccacce da lontano o peggio andava a bucargli le ruote all’interno della Pinetina. No, dev’essere qualcosa di molto peggio.
Se Lukaku parlerà sarà bene che abbia motivazioni davvero sconvolgenti. Nel qual caso sono disposto a rivedere, come forse anche voi, la mia idea sul suo comportamento. La sua intervista è sconcertante e, per una volta, più di una volta in realtà, vorrei che la società pretendesse da lui una dichiarazione che attesti a cosa si riferisca. Forse non accadrà nulla di tutto questo ma se davvero non aggiungesse altro sarebbe un ulteriore conferma di quanto sia stato un bene perderlo (non dal punto di vista tecnico s’intende).
Un'altra vicenda, ben più grave e sgradevole riguarda Lautaro Martinez. La causa persa con la famiglia di una sua vecchia babysitter, licenziata in quanto non più in grado di lavorare a causa di una grave malattia e in seguito scomparsa a soli 27 anni, ha portato il tribunale a chiedere a Lautaro di risarcire i familiari con un cospicuo indennizzo economico, ha portato Lautaro e la moglie Augustina a rispondere con un lungo post nel quale ha dichiarato: Abbiamo assunto una persona che era già malata, amica da tutta la vita, finchè lamentabilmente non ha potuto più lavorare perchè la sua malattia non glielo permetteva… abbiamo dovuto CONVINCERE a venire a curare la loro figlia che stava morendo… Che tipo di persona devi essere per tentare di approfittare della morte di un figlio per fare soldi? Disgusto per la famiglia.
E’ una vicenda tanto disgustosa da non meritare altri commenti.
Nel mezzo c’è l’Inter con mirabolanti cambi di opinione tra una partita giocata alla grande (Benfica) e una deludente (Bologna). In pochi giorni Inzaghi è passato dall’essere un grande allenatore che fa giocare la squadra come non si era mai visto prima, ad allenatore mediocre che, “fino a quando resterà sulla panchina nerazzurra non farà mai vincere niente all’Inter”. Gli anti Inzaghi si sono catapultati su di lui, traditi dall’ennesima rimonta subita quest’anno, In realtà c’è il sacro terrore di perdere la seconda stella a favore del Milan, dunque ogni indizio che questa squadra non sia in grado di vincere esaspera ogni idea, ogni concetto.
Il denominatore comune degli ultimi anni sono le rimonte subite in Campionato (nove nel primo anno di Conte) e il 3 5 2 che sembra non garantire sufficiente equilibrio quando la squadra abbassa i ritmi. Ogni volta che l’Inter alza il livello diviene irresistibile, se abbassa la velocità diventa mediocre. Non sembra esserci via di mezzo.
Manca una punta e non c’è in giro quasi niente ma la società vuole prima verificare come e quando tornerà Arnautovic. Nel frattempo si ragioni sulla forza effettiva di un club che negli ultimi anni ha vinto e ha vissuto vicende che andrebbero contestualizzate e non riguardano l’operato dell’allenatore.
Ne parliamo presto
Amala
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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