Lo Scudetto non ha un vero padrone: Inter, ne approfitti? Essere più forti non basta
"L'Inter è la squadra più attrezzata in Italia": quante volte abbiamo sentito questa frase? Molte, non soltanto in queste settimane, bensì più o meno spesso da 4-5 anni a questa parte.
Limitandoci a questa annata personalmente sono d'accordo con la definizione: basta ascoltare i diretti interessati, i giocatori, che spesso ammettono di sentirsi fra i migliori interpreti nei rispettivi ruoli. Hanno ragione a considerarsi giocatori di livello europeo i vari Bastoni, Calhanoglu, Lautaro e via dicendo ed è per questo che poi la critica attende costantemente l'Inter al varco.
Un bel po' di personalità se le deve prendere chiaramente il Napoli, che però con l'avvento delle coppe qualcosa per strada lo sta lasciando, come dimostra anche il pareggio di ieri con il Como. Vista la campagna acquisti importante, è giusto che gli azzurri siano considerati i favoriti, assoluti oppure in compartecipazione con l'Inter.
Questa Serie A però non sembra avere un vero padrone, è così da anni. Non a caso è dal filotto di 9 vittorie della Juventus, terminato nella stagione 2019/20, che una squadra non trionfa per due annate consecutive.
L'Inter è attesa oggi dalla sfida con il Verona. Una classica partita trappola contro una squadra che non è stata messa sotto da nessuno, ad eccezione della Lazio ad inizio stagione. Una piccola prova di maturità dunque, per riportarsi a -1 dal primo posto.
I nerazzurri in questa corsa fra più squadre per il tricolore hanno alcune attenuanti per i punti scivolati via in questo inizio. C'era da ricostruire mentalmente un gruppo che aveva finito in modo traumatico la passata stagione, c'era l'avvento di un nuovo tecnico con poche panchine in Serie A. Non bisogna dimenticare poi che l'Inter ha affrontato quest'ultimo periodo senza un attaccante come Marcus Thuram: il grande impatto avuto fin da subito da Pio Esposito e Bonny ha fatto tralasciare questo aspetto da molte analisi. Una cosa è certa e Chivu sembra averlo capito subito: essere i più forti non basta.
Anche in tal senso io leggo le dichiarazioni fatte dopo il ko con il Napoli: di scuse non ne vuole, che siano arbitrali o di altro genere. C'è da dimostrare in campo, anche in partite come quella del Bentegodi.
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