L’Inter sa vincere senza giocare bene?

L’Inter sa vincere senza giocare bene?TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 14 aprile 2022, 21:21Editoriale
di Lapo De Carlo



La domanda del titolo ha un sapore retorico. Nel calcio non si vince giocando sempre bene e anche l’Inter quest’anno ha preso i 3 punti con partite più sporche. Domani però c’è una gara che unisce la difficoltà di un campo difficile, con un avversario che l’anno scorso ha già costretto al pari la squadra di Conte, con quel tipo di gara lenta, sporca e ruvida che rischia di ripetersi anche questa volta.
Rispetto all’Inter “contiana”, quella di Inzaghi ha caratterizzato la sua stagione con un abbinamento qualitativo e contenutistico che ha esaltato i successi e aumentato la percezione rispetto all’effettivo valore della squadra.
A dicembre, oltre allo stupore, la netta sensazione che avevano molti tifosi e addetti ai lavori, era che nessun obbiettivo fosse precluso, grazie ad un gioco che aveva una dimensione europea e un collettivo che si ritrovava in tutti i meccanismi che Inzaghi aveva aggiornato, rispetto alla stagione precedente.
Gennaio ha suscitato i primi dubbi, febbraio li ha aumentati e marzo li ha confermati in pieno.


Vedere l’Inter giocare improvvisamente così male, senza anima, è stato uno choc tale da capovolgere nuovamente la percezione delle cose. Il giorno dopo la vittoria a Torino contro la Juventus tantissimi tifosi piuttosto che godere del successo importantissimo, hanno puntato più sul risentimento verso il gioco che in quel modo, dicevano, non permetteva di avere alcun tipo di ambizione.
In tanti anni che faccio questo lavoro e sono anche tifoso, non mi era mai capitato di vedere un tipo di reazione del genere in così tanti tifosi, dopo un successo del genere.


Il motivo era in parte condivisibile ma, ancora una volta, legato alla sensazione, a presentimenti sinistri, persino ad una razionalità smodata fondata sul brutto momento che la squadra viveva dalla sconfitta in casa col Sassuolo più che da quella col Milan di 10 giorni prima.
La vittoria in casa bianconera ha avuto il potere di stappare il gioco e l’entusiasmo e infatti col Verona si è rivista la fluidità di manovra dei mesi precedenti.
Nota a margine: la Juventus ha giocato con l’Inter la miglior partita della stagione come proposta di gioco. Fino a quel momento Allegri aveva ricevuto critiche pesanti. Dopo quella gara sembrava che la Juve avesse offerto spettacolo tutta la stagione e l’Inter vivesse le sue gare speculando sugli errori degli avversari.
Ci sono state critiche prive di equilibrio e anche oggi i giudizi vivono di emozioni e speculazioni.
E’ stato detto e scritto che l’Inter è tornata ad essere padrona del suo destino ma è un miraggio collegato alla partita in meno che verrà recuperata col Bologna il 27 aprile.
In realtà se l’Inter dovesse battere il Milan in Coppa Italia e andare in finale ci sarebbero ben tre partite in più rispetto al Napoli e due rispetto al Milan. Tra Campionato e Coppa Italia l’Inter torna ad avere il doppio impegno e visto quello che è accaduto a febbraio dovrebbe essere un monito importante.
I risultati dell’Inter dipendono dalla freschezza dei giocatori che vanno in campo
Prendiamo la coppia Lautaro-Dzeko, che nonostante sia arrivata in doppia cifra, è stata definita inadeguata, male assortita, persino scombinata.
Dopo la vittoria sul Verona è stato sostenuto convintamente che questa coppia funzioni meglio di quella con Lautaro ma le cose sono diverse.
L’attacco nerazzurro è leggero e vive della qualità del gioco del resto della squadra. Se i rifornimenti sono pochi e le palle giocabili sono sporadiche è evidente che qualunque coppia d’attacco vada in difficoltà. Con il Verona siamo tornati a vedere triangolazioni e verticalizzazioni ma soprattutto l’area avversaria riempita di giocatori interisti, creando più presupposti per il gol.
Con lo Spezia non c’è alternativa. Se ci sarà la stessa intensità i problemi saranno diminuiti ma se tornerà ad esserci l’impaccio e si giocherà come vuole lo Spezia i problemi torneranno. L’Inter vince più facilmente se gioca bene e ha coraggio. Inzaghi (forse) lo ha capito.
Amala