L'Inter è senza avversari. Pure quando non c'è la vittoria

L'Inter è senza avversari. Pure quando non c'è la vittoriaTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 22 aprile 2021, 14:38Editoriale
di Andrea Losapio

Vincere avrebbe significato probabilmente arrivare allo Scudetto con sei partite di anticipo. Così servono, realisticamente, nove punti nelle ultime sei partite, sempre che le avversarie (soprattutto l'Atalanta) faccia percorso netto. L'Inter però è praticamente senza avversari e manca davvero poco a riportare a casa uno Scudetto che non arriva dai tempi di José Mourinho, undici anni fa, un'eternità. C'era ancora Goran Pandev, autore di una doppietta a 38 anni, agli ultimi scorci di una carriera iniziata in nerazzurro. È quasi tempo di stare a guardare i risultati delle avversarie, di Cristiano Ronaldo che alza la gamba prendendo gol come contro il Porto, di un Milan che rischia enormemente il secondo posto - l'Atalanta giocherà domani alle 18.30 - e di una Juventus che sembra davvero in un altro pianeta. Anche e soprattutto per colpa di quello che è successo con la Superlega, da domenica notte in poi, anche vedendo le parole di Andrea Pirlo.

È una settimana particolare. Concentrazione, punti e risultati arrivano in seconda battuta. Vincere non è l'unica cosa che conta, soprattutto quando hai tantissimi punti di vantaggio sulle avversarie. L'Inter in questo momento è senza avversari. Il pari contro lo Spezia non è un buon risultato, ma oramai il solco è scavato. Il gol di Skriniar contro l'Atalanta probabilmente cambia qualsiasi valutazione e margine di errore nelle ultime settimane di questa stranissima stagione.

Poi ci sarà la questione Superlega. Con il club che vorrebbe più introiti, dopo avere praticamente raddoppiato in un anno il fatturato. Probabilmente è anche giusto, ma forse il risultato economico dovrebbe arrivare dietro a quello sportivo. Invece, come dice Ceferin, per molti non è così. La situazione è davvero intricata, tutto sembra finito in soffitta. Lo Scudetto, comunque, ha la priorità. Per poi capire se le competizioni cambieranno davvero, soprattutto economicamente.