Inzaghi accetti le critiche: allenando l'Inter, ti prendi oneri e onori

Inzaghi accetti le critiche: allenando l'Inter, ti prendi oneri e onoriTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 17 marzo 2023, 20:05Editoriale
di Filippo Tramontana

Un urlo forte si è alzato dal do Dragao! Le voci nerazzurre, private della gioia di assistere alla partita della propria squadra, si sono fatte forza per festeggiare l’impresa degli uomini di Inzaghi. Una bella rivincita per i reduci della trasferta portoghese trattati come “spazzatura” con totale mancanza di riguardo e rispetto.

L’Inter soffre, si difende e senza brillare passa il turno di Champions League, guadagnando un posto tra le migliori 8 squadre d’Europa dopo un’attesa lunga dodici anni.

Abbiamo assistito a un partita brutta, sporca, maschia. L’Inter ha fatto il suo dovere, lasciando i fronzoli da parte per mirare alla sostanza. Quando i nerazzurri decidono di mettere l’anima in campo i risultati si ottengono. Quando parlo di anima non mi riferisco necessariamente alla sola corsa e al solo impegno, ma sottolineo la voglia di soffrire, la determinazione e la concentrazione che mai deve mancare nemmeno contro il Bologna o lo Spezia.

Guardavo gli uomini in campo e, senza togliere nulla a nessuno, ho visto gente che nello sguardo aveva un fuoco che veniva da dentro. Negli occhi di Darmian, Calhanoglu, Onana, D’ambrosio, Lautaro si leggeva qualcosa di diverso da tutti gli altri. Cosa penso sia? Credo che in loro ci fosse consapevolezza dell’importanza del momento, voglia di sacrificarsi e di non sbandare anche nei momenti più difficili del match. Matteo Darmian chiude tutti gli spazi con tenacia e coraggio nonostante i crampi sempre più insistenti a togliergli energia, Calha aggiunge alla classe le solite sempre più evidenti doti di intenditore, Onana salva ancora la porta (quanto ti voglio bene Andre), Lautaro, anche se non in serata di grazia, mai si risparmia e lotta, lotta senza tregua mentre Danilone quando entra dimostra cosa voglia dire avere le palle quadrate (non è la prima volta…).

In tutto questo si devono fare i complimenti a tutta la squadra che ha saputo soffrire e all’allenatore che ha il merito di aver fatto tornare l’Inter tra le migliori squadre d’Europa dopo dodici lunghi anni.

E’ giusto elogiare chi merita quando si raggiunge un traguardo importante ed è legittimo essere contenti per gli elogi ricevuti grazie al proprio lavoro.

Ma c’è una cosa che però va accettata soprattutto quando ti siedi su una panchina importante: la critica!

Simone ha da sempre la mia stima e il mio affetto ma nel post partita secondo me ha sbagliato in pieno.

Quando accetti di allenare l’Inter (o il Milan, la Juve, il Real etc. etc.) ti prendi oneri e onori. Quando si perdono 8 partite in campionato e si fanno 2 punti contro Empoli, Sampdoria, Bologna, Monza e Spezia non è possibile essere esenti da critiche, nella maniera più assoluta! Non si scappa purtroppo. Bisogna assumersi le proprie responsabilità e non ricordare sempre quello che di buono si è fatto che ovviamente non va tolto.

Ricordo un anno in cui Capello vinse la Liga con il Real, sugli spalti dopo la conquista dello scudetto gli sventolarono in faccia i fazzoletti bianchi. Il pubblico del Bernabeu riservò a Capello la Panolada perché, nonostante la conquista della Liga, secondo loro la squadra giocava male. Cioè aveva vinto il campionato! Quando ti siedi su panchine importanti aumentano le responsabilità e sei costretto a vincere sempre (anche se sempre non si può). E’ così.

Mourinho settimana scorsa in conferenza stampa ha detto proprio questo: “ A Roma non sono costretto a vincere tutte le partite, quando allenavo Chelsea, Inter e Real dovevo vincere sempre altrimenti venivo giustamente messo in discussione”.

E’ così Simone, siedi sulla panchina dell’Inter e, nonostante le tue innegabili vittorie che tante gioie ci hanno regalato e il tuo ottimo lavoro, sei condannato a vincere sempre e se perdi 8 partite a Marzo non puoi pensare di schivare le critiche, vanno accettate.

Ora testa ai prossimi impegni e complimenti per questo grande traguardo raggiunto.