Inter riflessiva o d’assalto? Questo il dilemma

Inter riflessiva o d’assalto? Questo il dilemmaTUTTOmercatoWEB.com
domenica 7 agosto 2022, 00:50Editoriale
di Gabriele Borzillo

Ormai ci siamo. Tra una settimana da oggi sapremo già come è andato l'esordio nella nuova stagione. Una settimana, incredibile. Due mesi e mezzo volati in un nanosecondo, aiutati dalle notizie di mercato che ci hanno accompagnato fino a oggi e continueranno ad accompagnarci per tutto il mese di agosto: una noia mortale, una roba che non se ne può più, un inseguimento alla notizia a tratti perfino stucchevole. Capisco, ormai il carrozzone del calcio non sa più cosa fare per riuscire ad attrarre l'attenzione mediatica del mondo intero. Però, siamo sinceri, due mesi di calcio mercato non ce li meritiamo, proprio per nulla. Certo, i tempi sono cambiati, il pallone ha assunto toni e modalità che durante la mia adolescenza manco ci potevamo immaginare: quindi d'accordo tutti, lo spettacolo deve proseguire e tenere desta l'attenzione dei fruitori. Ma qui si esagera. Comunque, contenti loro...io manco per niente, chiedo scusa per il piccolo sfogo. Torniamo a parlare di calcio giocato o, perlomeno, di idee di calcio giocato. Il primo punto da capire è se l'Inter scenderà in via del Mare, sabato prossimo, con gli effettivi che ormai scioriniamo un po' tutti a memoria. L'infortunio di Marcelo non sembra turbare i pensieri dello staff tecnico nerazzurro: casomai sono altre le preoccupazioni legate, tu guarda, al mercato, alla compravendita di questo o di quel calciatore. Stabilito che Scrigno non parte per meno di settanta (70 in cifre) milioni, con buona pace degli addetti ai lavori soprattutto d'oltralpe, quelli nostrani lo hanno capito da qualche tempo spero, e che all'Inter i calciatori del PSG, tutti bravissimi per carità, non interessano, il secondo problema in ordine temporale è legato a Denzel da Rotterdam, anche qui cifra stabilita per la cessione non meno di cinquanta milioni che poi, se penso ai sessanta spesi per Cucurella – follie del mercato interno inglese, lì si gioca un altro calcio e le cifre sono completamente differenti – mi viene da pensare al valore di Dumfries, paragonato credo non meno di settanta, pure ottanta già che ci siamo in attesa di un chi offre di più. La domanda, leggendo la probabile titolare di sabato prossimo, è: quale Inter mi aspetto in via del Mare? Una squadra riflessiva, razionale, pronta a colpire rischiando anche di lasciare il pallino del gioco all'avversario di turno o, viceversa, undici uomini d'assalto, condotti da una coppia d'attacco di livello mondiale, per quanto hanno mostrato gli anni precedenti nel campionato italiano e non solo, ricordo una finale di Europa League persa malamente e tralasciamo il tutto che mi viene ancora il fottone? Perché questo, dal mio punto di vista, sarà l'eventuale dilemma. Nulla di grave, ci mancherebbe, solo la curiosità di vedere come Simone Inzaghi farà giocare una squadra senza il miglior Perisic che la storia del calcio ricordi ma, contemporaneamente, col ritorno di Romelu, in Italia tanta, tantissima roba. E, giusto per ricordarlo, nonostante la brutta annata inglese, secondo miglior marcatore del Chelsea.

Nel frattempo sgambata finale per i nerazzurri prima del 13, data cerchiata di rosso sui calendari della tifoseria nerazzurra. È andata male, a tratti malissimo, disattenzioni frutto della scarsa (eufemismo) concentrazione. In una situazione differente, sono onesto, se ciò che ho visto ieri sera fosse capitato che so, due settimane fa, me ne sarei fregato altamente. Magari anche settimana scorsa. Però, a sette giorni sette da inizio campionato mi sembra di essere un filo (eufemismo) legnoso, con poche idee e un filo (eufemismo) confuse, parecchio indietro di condizione. Poi, per carità, stiamo parlando di un'amichevole giocata su un campo indecente. Però la sostanza non muta. L'augurio è che la squadra in questi giorni ritrovi brillantezza, unione tra i reparti e, soprattutto, le giuste distanze, correndo correttamente senza girare a vuoto. Che si accorci senza lasciare praterie dove si infila chiunque, che torni a fare ciò che sapeva fare meglio la passata stagione: giocare a calcio. Del resto dobbiamo fidarci di chi, questi ragazzi, li ha preparati. Ultimo appunto, lasciatemelo fare: una volta, ad agosto, vincevamo tutto. Magari qualcuno se lo è scordato. Perciò calma, molta, e gesso.

Appuntamento a Lecce. Con l'Inter, ce lo auguriamo tutti, completamente diversa.

Alla prossima.