Inter, porte chiuse anche ai sogni. Ma il discorso Scudetto è archiviato da un bel pezzo
Con il pareggio a Genova contro la Sampdoria, dove dopo il primo assaggio in Coppa Italia con l’Atalanta si è rivista la Lu-La dal primo minuto, l’Inter ha mantenuto il secondo posto con tre punti di vantaggio sui competitors: le romane, l’Atalanta e il Milan che, nelle ultime giornate, hanno perso terreno, a volte togliendosi pure punti tra loro.
Non credo che se anche l’Inter avesse vinto a Marassi, saremmo tornati a parlare di Scudetto e mi fa sorridere che ci sia qualcuno che ad ogni mezzo passo falso dei nerazzurri insista nel chiedere ad Inzaghi se il discorso Scudetto ora sia chiuso. La verità è che il discorso Scudetto per tutti, non solo per l’Inter, è già chiuso da un bel pezzo. L’unica ‘mission’ percorribile dall’Inter ora è di tenere un certo margine su tutti gli altri e di riproporsi come la squadra più attendibile per un piazzamento Champions a fine stagione.
Ormai è acclarato che l’Inter può giocare solo per il secondo posto in un Campionato di Serie A che è passato da 20 a 19 squadre, perché il Napoli con i suoi numeri è sempre più fuori concorso e Campione d’Italia in pectore. La capolista ha vinto 19 gare su 22, pareggiandone 2 e perdendo solo con l’Inter a San Siro. E non si vedono né crepe né segnali di possibile cedimento nell’Armata di Spalletti, che ormai vince le partite quasi d’inerzia. Non sto nemmeno a scrivervi la proiezione-punti del Napoli 2022-23 che ad oggi è da record assoluto, con vantaggi in alta cifra doppia su tutte le altre ancor prima della metà di febbraio. Non voglio esagerare, ma andando avanti di questo passo si rischia che a Napoli il terzo Scudetto lo trovino già aritmetico nell’uovo di Pasqua. D’altronde proiettando i numeri dei partenopei in Europa si scopre che nei 5 campionati maggiori solo il Bayern in Bundesliga con 77 gol ha segnato più dei 74 del Napoli, che ha messo in fila PSG, Manchester City, Arsenal e ovviamente Barcellona e Real Madrid, fresco Campione del Mondo. Insomma quella che guida Luciano Spalletti è un’autentica macchina da guerra e pure lui ad agosto, la racconti come vuole, certo non se l’aspettava.
Insomma tutti i presunti inseguitori del Napoli hanno già più o meno mollato e c’è anche un rovescio della medaglia per l’Inter, perché per mettere in discussione il dominio assoluto dei partenopei, ci sarebbe bisogno anche degli altri. A parte la Roma che con il Napoli ha già dato sia in andata che ritorno, la Lazio, il Milan, l’Atalanta e anche la Juventus, al di là delle sue vicende extra-calcio, devono ancora tutte spendere il loro secondo scontro diretto e sarebbe opportuno che riuscissero a rosicchiare qualcosaalla capolista, speranza che non possiamo certo riporre, con tutto il rispetto, nel Sassuolo o nel Torino, giusto per citare i prossimi impegni di media portata dei partenopei. Ma anche questa idea, dopo aver preso atto che l’Inter tre-quattro partite vinte di fila non le mette in fila a sua volta, dobbiamo concludere amaramente che l’anti-Napoli non esiste più e forse non è mai esistita. Per tornare perlomeno a sognare occorrerebbe che il Napoli ciccasse almeno qualche partita nel suo interminabile filotto, ma nessuna di quelle che inseguono, neppure l’Inter, sembra ancora in grado di prendere un passo spedito. E siamo a metà febbraio. Anzi a dirla tutta, il Napoli potrebbe pure permettersi di qui alla fine di pagarepure dazio qua e là, senza grossi contraccolpi. Le squadre che inseguono sono diventate tutte inaffidabili più o meno come lo è stata l’Inter per tutto il girone d’andata con le sue 5 sconfitte accusate, che poi con il colpaccio dell’Empoli a San Siro sono diventate addirittura sei
Quindi, resta solo la soddisfazione per avere mantenuto il secondoposto con un piccolo vantaggio sulle altre, perché anche 3 punti,per come si era messi un mese fa, non sono da buttare.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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