Inter leggera in Champions. La fortuna aiuta, ma non le si può chiedere troppo
Non era facile, per nulla. Le partite di Champions non sono mai una passeggiata soprattutto se vai nella tana dei baschi. In casa loro non ti perdonano nulla, ti aggrediscono e ti mettono sotto pressione, non puoi permetterti di abbassare la tensione e il livello altrimenti ti sovrastano. La Real Sociedad come l’Atletico Bilbao hanno lo spirito basco, quello battagliero e sportivamente cattivo, quello che ti mette a disagio e ti fa giocare male, anzi malissimo. È successo ieri all’Inter di non trovare la bussola, persa nei sentieri dei cori di San Sebastian e dalla foga famelica dei ragazzi in maglia biancazzurra. Ci hanno aggredito da subito, ci hanno esplicitamente detto che a loro non fregava nulla che fossimo i vice campioni d’Europa e che fossimo in testa alla classifica del campionato con 4 vittorie su 4.
Questo per dire che non tutti gli avversari subiscono il timore reverenziale e la Real Sociedad è uno di questi. Lo avevano già dimostrato contro il Real Madrid qualche giorno fa in campionato. Più i rivali sono forti più i baschi si arrabbiano. Noi troppo leggeri, forse presi in contropiede dalla rabbia avversaria. Pensavamo di poter studiare i rivali, invece loro non ci hanno dato il tempo di farlo. Credo che le scelte di Inzaghi ci stessero tutte, anche se Asllani dal primo minuto un po’ mi ha stupito. L’anno scorso l’ex Empoli non ha praticamente mai giocato, non aveva la fiducia di tecnico e ambiente e aveva bisogno forse di altro rodaggio prima di essere protagonista di una partita così importante. Si è sentita, molto, la mancanza di Calha, forse anche troppo!
Ovviamente la brutta prestazione non dipende da un uomo solo, ma da un’orchestra che mercoledì sera non ha suonato al meglio, imbrigliata nella lentezza e in alcune stonature (vedi Bastoni sul primo gol) e forse nella troppa sicurezza dettata da questo ultimo grande periodo. Ma capita, non si può essere sempre al top e ci sono anche gli avversari che hanno i loro enormi meriti. Avrebbe meritato di vincere la Real ma a volte ci vuole anche fortuna e bisogna saperla cogliere quando si presenta alla tua porta. Frattesi (“che culo l’assist” cit.)e Lautaro hanno aperto la porta di casa e hanno fatto entrare subito la Dea bendata scartando l’1-1 che, per la classifica del girone, è di fondamentale importanza. Dobbiamo anche ringraziare un gigantesco Sommer. Senza il portiere svizzero la partita sarebbe finita molto prima. I cambi hanno dato a Inzaghi la spinta necessaria al pareggio che, alla fine, avrebbe pure potuto trasformarsi in vittoria. Si sa però, la fortuna ti aiuta ma non le si deve poi chiedere troppo!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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