Inter col fiatone

Inter col fiatoneTUTTOmercatoWEB.com
domenica 14 agosto 2022, 08:15Editoriale
di Gabriele Borzillo

Beh, insomma, raccontare che l'Inter abbia giocato, ieri sera, una di quelle partite epiche e indimenticabili che poi le racconti ai nipotini anche no, siamo seri. Ma, allo stesso modo, anche raccontare di una squadra orrenda, senza arte né parte, con più culo che anima è perdere completamente di vista la realtà. Handanovic e compagni vincono in via del Mare oltre ogni ragionevole dubbio, mi vien da dire anche oltre un arbitraggio, come lo possiamo definire, raffazzonato così non si offende nessuno. Vincono con voglia e grinta, con cattiveria e rincorsa perenne ai tre punti.

Che non fosse una passeggiata si è capito quasi subito. Avversari durissimi, interventi incomprensibilmente lasciati andare come falletti qualunque, poca corsa e, questo sì, poche idee. L'aver sbloccato la partita subito ci aveva messi nella condizione di poterla gestire a nostro piacimento. Invece, dopo un quarto d'ora di dominio totale, abbiamo rinculato difendendo lo striminzito vantaggio senza mai dare l'impressione di ripartire alla ricerca del raddoppio: la squadra non è rimasta corta, pronta a innescare i due davanti, armi letali se sfruttate con intelligenza. Poca roba, poco gioco dicevamo, poco di tutto ma, come al solito, vai negli spogliatoi con la consapevolezza di aver sprecato palloni importanti per il raddoppio tenendo, di fatto, gli avversari in piena corsa. Così, tu guarda, prendi gol sul quale – forse – la reattività di Samir non è quella di un ventenne: ma, al netto di un balbettio che tanto anche se nevica ad agosto nel deserto del Sahara è colpa di Handanovic, così come viene facile indicare col ditino la nefandezza presunta del capitano, bisognerebbe ricordarsi di un paio di interventi decisivi, soprattutto quello sull'uno a uno che, avessi preso gol in quel momento specifico non so proprio come sarebbe andata a finire. La girandola dei cambi di Simone Inzaghi, non ho gradito la sua gestione della partita, soprattutto il dover schierare Brozovic in chiara difficoltà, frenato dalla paura di una ricaduta quando hai a disposizione un ragazzino di bellissime speranze, se non lo fai esordire a Lecce quando lo mandi in campo, nella partita decisiva del girone di Champions? Così come ho faticato a comprendere il perché Darmian, anche se Matteo il suo lo fa sempre.

Capitolo Gosens: chiaro, mica abbiamo le fette di prosciutto alte due centimetri sugli occhi, il ragazzo ha fatto male. Però, se vuoi recuperarlo, questa è l'unica strada, farlo scendere in campo, farlo giocare, fargli riassaporare la partita, la gara, i tre punti, le pedate, la fatica, la corsa. Altrimenti non sarà mai pronto e resterà l'eterno incompiuto buono solo per quelli che eh, vabbè, abbiamo buttato venti e rotti milioni per uno mica tanto capace. Pensierino Denzel: se tutti fossero entrati in campo con la voglia dell'esterno olandese avremmo vinto molto assai a pochissimo: uomo a cui non possiamo rinunciare, offerte di mercato o meno. A proposito di mercato: Simone Inzaghi ha confessato di aver parlato con la Società e aver chiesto di lasciare questa squadra così com'è. Gli hanno detto di non preoccuparsi, questa sarà l'Inter della stagione, magari con un centrale in più utile alla rotazione dei tre che, di tanto in tanto, dovranno riposare, per forza.

In conclusione: mi è piaciuta la prima dell'Inter? No, assolutamente no. Mi sono piaciute la voglia di vincere, la grinta e la cattiveria agonistica, oltre al risultato. La consapevolezza è che si potrà solo migliorare, settimana dopo settimana.

Alla prossima.