Il derby di Brozovic
Oggi è in programma un evento importante: il derby (per un secondo ho pensato di scherzare tirando in ballo Sanremo ma, no, con il derby non si scherza). Questa partita sarà decisiva solo in caso di successo dell’Inter (toccatevi): tre punti beneamati eliminerebbero con buona probabilità il Milan dalla corsa al tricolor, in tutti gli altri casi la bagarre continuerebbe spedita, con tanto di Napoli che presumibilmente tornerebbe a graffiare la schiena dei campioni d’Italia. Ma non vogliamo dilungarci troppo sulle tipiche considerazioni da derby che “è partita da tripla” e “chi lo sa come andrà a fine” e tutte queste balle qua.
Preferiamo in effetti parlare d’altro, e quindi di Marcellino Brozovic, nostro adorato. L’altro giorno un sacco di gente si è spaventata perché “oddio, ce lo portano via”. E questo non dipende dal fatto che siano cambiate le carte in tavola, semmai da un certo tipo di pressione mediatica che da due mesi “l’annuncio è a un passo” ma poi non arriva mai. La verità è che la situazione è sempre più o meno la stessa: l’Inter ha trovato un accordo di massima con il giocatore e ha fatto la sua proposta ufficiale qualche giorno fa, l’entourage ha gradito e vuole semplicemente mettere a posto un paio di virgole relative a bonus e altri orpelli. Insomma, ci vorrà ancora qualche giorno.
Nel frattempo possiamo dirvi che sì, il Barcellona qualche settimana fa ci ha provato eccome, proponendo tra l’altro un ingaggio succulento da otto milioni a stagione (che, tra l’altro, i catalani non potrebbero concedere così a cuor leggero). Anche il Tottenham poteva essere un’opzione, ma il giocatore si è detto non interessato. Morale, tocca aspettare: solo la firma farà suonare le campane, nel frattempo ci si fa forza con la ferrea volontà del giovanotto (e buon derby a lui, ovvio).
Altra cosa. Vi ricordate la signora Giancarla, classe 1937, milanese, abbonata da 35 anni, una che arriva allo stadio sempre due ore prima della partita perché “l’Inter è una cosa seria”? Ebbene, ieri l’altro ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta. Dice così: “Il derby? Con la pandemia non ho l’abbonamento, ma andrò come sempre fuori da San Siro, girerò intorno per 90’ con la radiolina e poi tornerò a casa con quattro tram. Finché potrò seguirò sempre la mia Inter”. Ecco, mi sono permesso di scrivere questa cosa sui social, dopo poco l’Inter ha risolto il problema. Oggi Giancarla non solo potrà vedere il suo derby, ma non dovrà prendere neppure i quattro tram.
L’Inter è una bella famiglia.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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