I nodi al pettine e un'unica soluzione. La netta sensazione è che la gestione societaria si faccia ogni anno più complessa

I nodi al pettine e un'unica soluzione. La netta sensazione è che la gestione societaria si faccia ogni anno più complessaTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 17 agosto 2023, 22:00Editoriale
di Lapo De Carlo

Il campionato sta per cominciare ma tra i tifosi serpeggia malumore. Rispetto alle ultime estati il tipo di aspettativa verso il mercato è stato particolarmente deluso, nonostante gli squilli degli acquisti di Frattesi e Thuram.  La netta sensazione è che la gestione societaria si faccia ogni anno più complessa e il nodo della proprietà ostruisca le trattative. I conti dell’Inter da una parte e investimenti mancati dall’altra, danno l’esatta percezione di come sia complicato chiudere trattative con un budget ridotto e rigidissimo, oltra che alla sfortuna di aver trovato sulla propria strada due personaggi come Lukaku e il padre di Samardzic.

Il fatto che l’Inter sia andata in difficoltà nel mercato ha indotto tanti a ritenere l’Inter comunque ingenua o colpevole in due situazioni limite. Come dire: se capita una volta può essere il fato, se capita due diventa un indizio. Può essere ma sono circostanze nelle quali è stato il club a sottrarsi alla prosecuzione delle trattative. Nel caso di Lukaku l’Inter ha ragione sotto ogni punto di vista, nel caso di Samardzic la trattativa è stata deformata dal padre del giocatore, che ha cancellato gli accordi presi da Rafaela Pimenta e il figlio, si è sovrapposto allontanando la procuratrice e ha preteso improvvisamente più soldi.
Il comportamento è stato talmente indecente da far impuntare Ausilio e Marotta, i quali hanno dato comunque tempo al giocatore per rivedere la sua decisione ma Lazar Samardzic evidentemente non ha avuto la forza e la volontà per opporsi al padre.
Si dice sempre che nel mercato non c’è spazio per i sentimenti e sembra che l’Inter invece si muova seguendo dei principi etici. Sarebbe stato un ottimo investimento e non so se potremo ricordare con soddisfazione il candore societario quando la squadra avrà inevitabili problemi nel corso della stagione.

L’addio di Gosens era atteso ma non scontato e ha oscurato l’arrivo quasi simultaneo di Carlos Augusto.
Tutti sanno che all’Inter mancano un difensore e un attaccante ma sembra scontato che alla fine, come ogni anno resterà Correa. Se ci sono difficoltà a reperire anche un difensore viene da chiedersi per quale motivo sia stato ceduto D’Ambrosio ma forse tra pochi giorni la società coglierà un’occasione che risponderà a questa domanda.

Nel complesso la delusione per il mercato che tanti tifosi lamentano nasce prima dai tanti, troppi addii e da un’incertezza spiazzante del club nel sostituirli.
Quando Brozovic è stato rimpiazzato da Frattesi c’era perplessità come anche la certezza che il club avesse le idee chiare, ma da quel momento si sono ammonticchiate una serie di situazioni che hanno creato smarrimento.
 

L’Inter era infatti pronta da tempo a vendere Onana ma è intervenuta con poca decisione nel reperire il sostituto che prima sembrava Vicario, poi Trubin per poi non ottenere nessuno dei due e si è atteso un mese per un portiere a breve scadenza anagrafica come Sommer (anni 34).
In attacco il voltafaccia di Lukaku e l’addio a Dzeko hanno portato Thuram ma soprattutto ad un incredibile fatica nel reperire un buon attaccante, cercando Balogun, Morata, Taremi, persino Scamacca e finendo col chiudere con Arnautovic, anche lui stagionato e forte ma senza la classe e l’esperienza di Dzeko. Il fatto che anche le rivali abbiano fatto grande fatica a fare mercato attenua il disagio ma non è difficile affermare che l’Inter non si sia rinforzata.

Se si guarda al futuro con ottimismo si può credere che andrà tutto per il meglio, con Sommer che non farà rimpiangere Onana, con Thuram che si sbloccherà, Arnautovic che farà la miglior stagione della carriera e la squadra una grande stagione. E’ tutto possibile ma il punto non sta nel rendimento della squadra, quanto piuttosto nel capire quale sia il futuro societario. Se non fosse stata raggiunta la finale e ottenuto 130 milioni dalla Champions è facile immaginare che anche altri big sarebbero stati ceduti, dando vita ad uno smantellamento. Quindi, oltre alla capacità indiscutibile visti i risultati di questi anni, di mantenere l’Inter competitiva da parte della dirigenza, quali sono le intenzioni di Zhang dal prossimo maggio? Chiedere un altro prestito e chiudere sempre più i cordoni della borsa, vendere ad una cifra più bassa o lasciare tutto ad Oaktree? E’ difficile sperare qualunque cosa visto che se arrivasse un fondo di investimento la vita dell’Inter non sarebbe necessariamente migliore.

Incrociamo le dita e auguriamoci una buona stagione

Amala