Essere interisti non è semplice: in dieci giorni abbiamo vissuto tre vite diverse

Essere interisti non è semplice: in dieci giorni abbiamo vissuto tre vite diverseTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 28 aprile 2023, 22:49Editoriale
di Filippo Tramontana

La mattina dopo il risveglio per noi interisti è dolce. In questa stagione abbiamo vissuto sulle montagne russe “sballottati” tra le gioie di partite vinte entusiasmando e altre sulla carta scontate che ci hanno riservato brutte e inaspettate sorprese.

La vita dell’interista non è facile, si vive visceralmente la propria squadra ognuno a proprio modo ma sempre amandola anche nella disperazione di una sconfitta.

C’è chi dice che essere interisti non è da tutti, è una squadra per cuori forti ed è verissimo, ma anche a livello di psiche non è una passeggiata.

In poco più di dieci giorni abbiamo vissuto tre vite diverse: VITA 1:  quella post Salerinitana-Inter e Inter-Monza dove tutto si era colorato di nero e dove Inzaghi non poteva più essere l’allenatore dell’Inter. VITA 2: quella post qualificazione alle semifinali di Champions con annessa schiacciante vittoria a Empoli dove le acque si sono calmate e le riflessioni sono diventate più miti. VITA 3: quella in cui l’Inter guadagna un’altra finale battendo la Juve a San Siro. Una partita gestita magistralmente che consente a Inzaghi di continuare a guadagnare punti stima tra tifosi e ambiente.

Come cambiano velocemente i sentimenti nello sport, un giorno sei nel fango quello dopo ti appoggi su una nuvola guardando tutti dall’alto. In questo stato non si vive di logica e ragionamenti ma solo di emozioni, quelle che ti possono scaturire da una serie d’insuccessi come da una fila di vittorie.

Ieri sera dopo l’eliminazione dei suoi Bucks dai playoff per il secondo anno di fila, la star NBA Antetokounmpo ha risposto così a una domanda sul fallimento stagionale della sua squadra: “È sbagliata la domanda. Non esiste fallimento nello sport. Ci sono giorni buoni e giorni meno buoni. In alcuni sei in grado di ottenere il successo, in altri no. Qualche volta è il tuo turno, altre volte no. Questo è lo sport: non devi sempre vincere, vincono anche gli altri. E quest'anno vincerà qualcun altro".

Se mi chiedete se sono d’accordo con l’ala dei Bucks vi rispondo prendendo in prestito una frase iconica degli anni novanta che la Gialappa’s Band si ricorderà molto bene: “sono completamente d’accordo a metà con il mister (in questo caso con Giannis)”.

E’ vero che vince uno solo, è verissimo che bisogna saper accettare la sconfitta e rendere merito al vincitore, è anche vero però che dagli errori e dalle sconfitte si deve imparare per tornare a vincere.

L’Inter di Inzaghi sembra aver finalmente imparato dai propri recenti errori. Lo dicono pubblicamente persino i giocatori (non ultimo ieri Bastoni dopo la partita), se ognuno gioca per se stesso non si va da nessuna parte ma se, come successo contro la Juve, ogni giocatore gioca anche per gli altri tenendo uniti i reparti e non abbassando mai il livello di concentrazione allora la musica cambia parecchio.

Questa è l’Inter che negli ultimi due anni ha vinto due Supercoppe contro Milan e  Juventus, ha vinto una Coppa Italia battendo Roma, Milan e ancora Juventus ed è andata in finale quest’anno eliminando di nuovo la Juve dopo aver estromesso anche la forte Atalanta di Gasperini.

Ora la strada è dritta e va percorsa con questo passo, fermo, deciso e determinato.

Ci sono obiettivi importanti: il quarto posto, la finale di Coppa Italia e soprattutto l’euroderby contro il Milan. Da qui passa tanto di una stagione molto particolare che ci ha riservato molte gioie e qualche dolore ma che, da adesso in poi, può assumere ancora molti colori.

Inzaghi sta dimostrando di volersi tenere la sua Inter, è determinato a portare tutti dalla sua facendo la storia. Il mister vuole far dimenticare le 11 sconfitte in campionato rendendole “inutili” con l’arrivo tra le prime quattro.

Inzaghi può ora entrare nella storia, tutto passa dai prossimi 20 giorni.