E’ solo frutto di sfortuna il pareggio con il Genoa? Quella cosa che ha solo l’Inter
Pareggio o meno, cambi assolutamente ovviamente poco per l’Inter nell’economia di una stagione. C’è ovviamente il surplus di veleno per i due punti buttati a nulla dalla fine e per demerito proprio. Ma al di là della dinamica, cosa si può apprendere dal pareggio?
Che l’Inter faccia il suo gioco non cambia, che sia non sempre lucida è fisiologico visto l’inizio della stagione, che i due gol siano arrivati da due errori marchiani della squadra è altrettanto vero.
Così come è vero che è l’Inter che ha fatto la partita, come è normale viste le premesse e le forze in campo, ma è anche vero che ha comandato solo dopo aver subito lo svantaggio e solo nell’ultimo quarto d’ora, quando i cambi hanno ridato freschezza e sentiva la pressione di andare a vincere.
Ma allo stesso modo è vero che il Genoa aveva ben altri problemi di organico, che non era affatto semplice andare a riprendersi la partita, e che date le forze in campo insomma l’Inter avrebbe comunque dovuto vincere, pur non essendo certo un dramma non farlo su un campo così aspro.
Però una cosa utile su cui lavorare ce la dice la partita di Marassi. Perché si è parlato di sfortuna nei due episodi: magari non è solo sfortuna perché li hai provocati tu, però certo sono davvero due episodi singoli che tuttavia rivelano una cosa interessante vista in generale.
C’è che l’Inter per vincere deve sempre spendere più degli avversari, perché lo fa sempre creando ed essendo offensiva, il che ti costringe a correre più degli altri e a essere più preciso nella giocata.
Invece chi fa punti difendendo come fa il Genoa quando incontra l’Inter e come le varie Genoa, spende per certi versi meno da un punto di vista mentale, e ha bisogno d meno creatività perché le basta la reattività all’errore. Attenzione, non è un giudizio morale, ma un semplice dato di fatto.
In soldoni: l’Inter vince per natura perché domina il gioco. E per farlo c’è bisogno di gamba. E come l’Inter non lo fa veramente nessuno.
Ma per poterlo fare, serve una situazione atletica a puntino. Ora, che non lo sia ancora al 17 agosto è la assoluta normalità, con questo caldo poi, tanto più che ben in 15 sono arrivati dagli impegni estivi con le nazionali, e vari di questi sono tornati solo da 10-15 giorni, come Lautaro ma anche Thuram per dire.
La domanda che pongo allora è di opportunità: pur non tradendo la propria filosofia, ma visto che ancora non s può avere la brillantezza standard, deve l’Inter entrare nell’ordine di vincere in maniera diversa queste partite, essendo magari anche più bassa e più in transizione per fare di necessità virtù delle forze limitate?
Da uomo e professionista molto intelligente qual è, Simone Inzaghi potrebbe considerare l’opzione di una Inter più scaltra se la partita lo richiederà.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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