Direttamente dall'imbarazzo, destinazione trionfo: pura e adorabile follia Inter al 100%

Direttamente dall'imbarazzo, destinazione trionfo: pura e adorabile follia Inter al 100%TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 30 novembre 2023, 20:00Editoriale
di Lapo De Carlo

Direttamente dall'imbarazzo, destinazione trionfo. In una partita che contava relativamente, quello che era un iniziale disimpegno degli stessi tifosi, disposti ad assistere ad una partita, senza calarsi troppo nella tensione, è diventata una tipica dimostrazione pratica di piacevole follia interista

Il primo tempo a Lisbona aveva lasciato tutti attoniti, tra le titubanze dei giocatori, disorientati dalla titolarità e un'assenza di collegamento tra reparti.
Sotto di due gol in meno di 15 minuti e con la netta sensazione che niente potesse cambiare l’inerzia.

Il pensiero generale era che Inzaghi avesse esagerato con i cambi, ma nel corso della partita qualcosa è scattato. La beffa della tripletta di Joao Mario aveva innervosito ulteriormente i tifosi e l'attenuante di una squadra rimaneggiata e sperimentale per far rifiatare i titolari a quel punto non era sufficiente.

L’opinione comune era a quel punto di limitare i danni, tentare una reazione salvare il salvabile, inserendo al più presto il maggior numero di titolari.
Tra la fine del primo e del secondo tempo il tecnico ha avuto l'ottima idea di lasciare in campo gli stessi giocatori, motivandoli, rigenerandoli con parole che non conosciamo, delegando una responsabilità a cui non si sono sottratti.

Arnautovic ha realizzato il gol della speranza e il resto è venuto da se, con la rete di Frettesi e il rigore trasformato da Sanchez.
Tra i nuovi innesti Bisseck mostra di avere il potenziale da grande giocatore. Alto, dinoccolato, con gran classe e mezzi importanti è partito male ma è cresciuto molto durante la gara. Prestazione positiva, così come quella di Asllani, dopo un brutto primo tempo, con responsabilità enormi in occasione della prima rete portoghese. La netta sensazione è che nessuno si sentisse a proprio agio e tutti hanno pagato l’emozione e la desuetudine nel giocare con compagni con i quali non aveva mai condiviso 90 minuti di gara. Male Klaassen e poco convincente la mancanza di reattività di Audero.

Sono però le prestazioni di Arnautovic e Sanchez a dare la percezione di un divario troppo grande tra loro e Lautaro e Thuram. L’austriaco ha bisogno certamente di giocare ma è evidente che con loro in campo manchi incisività. Eppure uno ha realizzato il primo gol e l’altro ha segnato una rigore tutt’altro che facile, considerando quanto fosse decisivo e quanto tempo fosse intercorso dalla decisione dell’arbitro alla battuta.

Ora arriva la partita di Napoli, con tutto quello che comporta una sfida contro un avversario rigenerato da un nuovo tecnico, a prescindere dalla sconfitta col Real Madrid. Trovare il Napoli di Garcia sarebbe stata una cosa, quello di Mazzarri trasferisce ai giocatori una responsabilità che in questi tre mesi hanno eluso. I loro problemi restano ma è evidente che al Maradona sarebbe stato meglio trovare la squadra di un mese fa. L’Inter l’anno scorso ha giocato con una formazione rimaneggiata e reduce da un derby di Champions trionfale. Arrivò una sconfitta nel finale di gara, con addirittura due gol di scarto incongrui con l’andamento.

Domenica le cose saranno diverse ma è la classifica a dare qualche brivido. Se la Juventus dovesse vincere a Monza potrebbe mettere un ulteriore pressione, mentre il Napoli in casa avrebbe la straordinaria occasione di riaprire la lotta scudetto tornando definitivamente in corsa. Il compito è perciò quello di giocare una partita coraggiosa. Se l’Inter vuole vincere il titolo non può fare solo partite calcolatrici come a Torino ma anche gare coraggiose come nel derby.