Dieci motivi per dire “sì” a Capitan Barella
Ieri ci hanno detto che Barella diventerà capitano dell’Inter. Lo ha scritto la Gazza, non possiamo non fidarci. E in fondo oh, diciamolo, sarebbe anche una scelta succulenta, intelligente, lungimirante. Per carità, c’è chi dice “no, non è vero, altri meritano di più!”, oppure “sì, beh, boh, bah, mah” e il dato di fatto è che c’è sempre chi ha voglia di polemizzare un po’.
Cioè, capiamoci: per anni si è detto “serve un capitano che sia italiano, carismatico, vincente, soprattutto molto molto interista!” e ora che si pensa di dare la fascia a un italiano (lo è), carismatico (ha bevuto una sostanza “rigenerante” in Quirinale e sfoggiando occhialoni neri. Fate voi…), vincente (chevvelodicoaffà…) e interistissimo (è uno dei motivi per cui a suo tempo, su spinta strategica di Piero Ausilio, scelse di spegnere diverse sirene per sposare il progetto nerazzrro), c’è chi fa “gne gne gne”. I soliti incontentabili…
Comunque, dicevamo, nel 2022 Barella potrebbe diventare “capitano nostro capitano”, magari con Skriniar come fidatissimo vice. Per rispetto del buon Samir Handanovic (che se lo merita, anche solo per i dieci anni di militanza) questa cosa andrebbe trattata a fine stagione, ma siam qui a parlarne e, quindi, parliamone.
Barella Capitano è un’ottima idea per almeno dieci motivi:
1) È fortissimo. Se riuscite a smentire questa cosa, provateci.
2) Può essere una buona “carta di scambio” in sede di rinnovo contrattuale (io ti do la fascia, tu non mi chiedi la luna).
3) Può essere un ottimo deterrente nei confronti degli “avvoltoi”, ovvero tutti i club che hanno messo o metteranno il loro mirino sul ragazzo.
4) È fortissimo. Lo abbiamo già scritto ma è meglio ribadirlo.
5) Ha il carattere perfetto (e anche il ruolo) per dirigere le operazioni durante i 90 minuti delle partite (al limite si deve “tranquillizzare” un po’, ma la fascia aiuta anche a sistemare certe spigolature).
6) È già riconosciuto dai compagni come uno dei leader, in campo ma anche fuori (vedi gag con Brozovic e tavolate varie).
7) Quando i giocatori spergiurano “io tifo Inter da quando ero bimbo!” spesso dicono una boiata strappa-applausi, lui no, ha il sangue nerazzurro per davvero (familiari compresi).
8) È fortissimo. E tre.
9) Non si è mai risparmiato un secondo, non ha mai prodotto una polemica, non ha mai mancato di rispetto ad alcuno. Queste tre cose vanno bene pari-pari anche per Skriniar, ecco perché lo slovacco sarebbe un degnissimo “vice”.
10) A 24 anni è padre amorevole di tre figlie e compagno innamorato. E voi direte: “Cosa c’entra?”. C’entra, eccome se c’entra.
Comunque è fortissimo, basta anche solo quello.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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