Colpi di scena
L’Inter, più di ogni altra squadra italiana, è in piena fase di accelerazione per ogni trattativa in entrata e uscita. Le ufficialità arriveranno dopo il 30 giugno ma intanto gli affari verranno conclusi tra le righe perchè la regola ha una modalità ipocrita.
Durante la stagione ci sono momenti in cui parlare di Inter è relativamente facile, poi ce ne sono altri in cui parlarne è rischioso.
Uno dei motivi dipende dalle bizzarrie a cui siamo sottoposti da qualche tempo.
Ci sono personaggi che fanno urlare di gioia per un gol, idoli assoluti, poi litigano con la tifoseria, arrivano ai ferri corti e se ne vanno tra il giubilo generale.
Ce ne sono altri che diventano beniamini del pubblico in un amen, poi dopo due anni se ne vanno senza preavviso, scrivendo una letterina in cui, pur dispiaciuti, si dicono da sempre tifosi della nuova squadra, salvo ripensarci sei mesi dopo e facendo di tutto per tornare.
Da gennaio ad oggi ho visto i tifosi cambiare opinione su Lukaku svariate volte.
Quando a gennaio il belga ha rilasciato un’intervista in Inghilterra in cui si auto mortificava chiedendo scusa agli interisti, in radio abbiamo ricevuto messaggi di tifosi ancora inviperiti con lui, convinti si trattasse di una dichiarazione opportunistica.
Lukaku non ha mai trovato feeling con Tuchel fin dal primo giorno ma qualcosa non ha funzionato anche con Pastorello, i criteri e la scelta di andare via da Milano.
Molti dettagli non sono conosciuti e può essere che in parte Lukaku voglia rivelarne una parte. Fatto è che le mosse fatte per tornare sono state talmente nette e radicali da convincere gran parte della tifoseria che in quel pentimento c’era sincerità.
Sicuramente è così ma se tornerà a vestire questa maglia andrà tenuto in considerazione come la sua personalità sia più fragile di quanto si immaginasse e dunque andrà protetto più di prima.
Su questo una nota a margine. Non ricordo un giocatore che dopo una cessione tanto clamorosa si mettesse nelle condizioni di tornare dopo un solo anno. Era accaduto al Milan con Shevchenko ma dopo due anni di permanenza Londra, in condizioni emotive del tutto differenti e tra l’altro il suo ritorno al Milan era corrisposto con un evidente declino dell’attaccante (18 partite e 0 gol).
Per vedere qualcosa di simile ho pensato a Bonucci. Simile non vuol dire uguale ma la reazione di alcuni tifosi è stata smodata. Pensavo ad un giocatore andato via improvvisamente e tornato dopo un solo anno, pentendosi della scelta fatta, al di là delle differenze contrattuali o comportamentali. Niente di irriverente, solo un modo per parlare di calcio ma il paragone ha innervosito parecchio alcuni. Probabile che se non si fosse trattato di Bonucci non ci sarebbe stata la stessa reazione inacidita.
L’affare Dybala sta andando in porto e di Lautaro Martinez lontano da Milano non se ne sta parlando, nel senso che non risultano super offerte per lui.
Se e quando accadrà che il trio diventi realtà ci sarà modo e tempo per discutere dell’impatto tecnico.
Resta il fatto che sullo sfondo gli arrivi entusiasmanti potrebbero fare da contrappeso per gli eventuali addii di Skriniar o un altro giocatore (Dumfries). E’ evidente che il sogno sarebbe quello di tenere il difensore, mantenendo intatta l’ossatura e riuscendo a piazzare altri giocatori che permettano di arrivare a fare un utile di 60 milioni al termine del mese.
L’Inter nel frattempo sta chiudendo per Asllani, all'Empoli per 14 milioni di euro. Prestito oneroso (4 milioni) con obbligo di riscatto a 10 milioni, più il prestito di Satriano.
Ranocchia vicino al Monza, Mkhitaryan, il nome che verrà scritto con più storpiature la prossima stagione, dovrebbe fare le visite mediche martedì. Tutto questo mentre è tornato Zhang per sovrintendere a tutte le questioni, non solo di mercato.
Marotta si è mosso con grande anticipo ma si registra un giorno la rabbia degli interisti per l’eventualità della cessione di Skriniar al PSG e il giorno dopo l’entusiasmo per la possibilità di avere di nuovo Lukaku e Dybala.
La schizofrenia delle trattative impedisce di essere razionali e così dovremo aspettare ancora per capire se essere felici o perplessi. I colpi di scena sono solo all’inizio.
Amala
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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